Ferrari, inizia l’era post Schumacher. Raikkonen: “Nessuna pressione”

lunedì 12 marzo 2007 · Mercato
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Lascia a Fernando Alonso la McLaren “che non finiva le gare o le finiva troppo lentamente”, raccoglie un’eredità pesante: assicurare fiducia e coraggio alla Ferrari nell’avvicendamento con Michael Schumacher, che resta il pilota più titolato della storia della Formula 1 e costituisce una pietra di paragone scomoda soprattutto a Maranello.

Kimi Raikkonen ripensa al 2002, alla staffetta con Mika Hakkinen: “Nessuna pressione. Alla McLaren ho vissuto una situazione praticamente simile a quella che sto per vivere adesso. È normale che la gente tenda a confrontarti con chi ti ha preceduto”.

Maranello comunque non è Woking. L’ha sempre sostenuto Nigel Mansell: “Quando si guida per la rossa bisogna abituarsi a un’attenzione incredibile perché la Ferrari è come la nazionale di calcio e nessun altro team ha un seguito di questa portata”.

E poi c’è l’incognita della convivenza con Felipe Massa che già conosce il team. Soprattutto, si carica delle stesse responsabilità. Una novità assoluta per la Scuderia che per la prima volta dal 1996 parte senza un leader dichiarato e senza gerarchie palesi.

Per Jean Todt la parola d’ordine è “sana competizione”, che significa confronto ma non necessariamente lotta aperta. Nel senso che a campionato avanzato devono subentrare gli interessi di mamma Ferrari. Ovviamente prioritari rispetto a quelli dei singoli.

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