Spy-story, assolta la Renault per insufficienza di prove. Briatore al contrattacco

sabato 8 dicembre 2007 · Dal paddock
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Adesso spiegatelo a Ron Dennis. Spiegategli che la Renault ha la fedina penale sporca, che ha violato la lealtà sportiva, ma non ci sono prove per ritenere che abbia alterato in qualche modo il risultato finale del campionato del mondo 2007.

Invece nel giudizio sulla spy-story fra McLaren e Ferrari, l’opinione della FIA era un’altra, e cioè che ai fini delle sanzioni non è strettamente necessario dimostrare che qualcuno ha copiato, basta trovarlo con le mani nella marmellata.

La Renault, le mani nella marmellata le teneva eccome. Solo che a differenza della McLaren ha giocato d’anticipo, ha ammesso le colpe, ha collaborato e se l’è cavata. In sostanza il Consiglio Mondiale dimostra che la linea difensiva di Flavio Briatore funziona meglio di quella di Ron Dennis.

Poi, nel merito, l’indagine della FIA stabilisce anche che la McLaren ha poco a cui aggrapparsi. Perché i file, tanto preziosi non erano: il sistema di rifornimento, il disegno degli ingranaggi del cambio e il progetto di un mass-damper che è fuorilegge dal 2006. Poca cosa rispetto a quanto aveva denunciato Dennis in prima istanza. Poca cosa anche rispetto a quello che arrivava a Woking via Stepney.

Briatore ricorda: “Abbiamo proposto alla McLaren di venire a controllare i nostri computer, così potevano rendersi conto dei progetti. Non hanno mai accettato”.

Adesso la Renault passa al contrattacco: “Un sacco di brutte cose nei nostri confronti sono state dette in queste settimane da parte della McLaren, cose molto dannose. Prenderemo in considerazione un’azione legale. La nostra reputazione è stata diffamata”.

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