Silverstone, Hamilton vince (e convince) in casa. La Ferrari naufraga

domenica 6 luglio 2008 · Gran Premi
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Una giornata di novembre nel cuore dell’estate. Bizzarrie del Northamptonshire, dove la variabile impazzita è sempre il meteo. Lewis Hamilton vince e convince, mette tutti a tappeto, ancora sul bagnato come a Monaco un mese fa e come al Fuji nel 2007: “Negli ultimi giri vedevo la gente in tribuna che esultava. E io pregavo, pregavo perché finisse presto”.

Per un mese raccoglie solo critiche, per il crash di Montréal, per l’abulia di Magny-Cours. Non si dà per vinto e punta tutto su Silverstone: “È stato il pubblico a spingermi. Senza il loro supporto non sarebbe stato possibile arrivare fin qui. Prima del via non ero neanche troppo convinto delle nostre chance”.

Inizia a crederci dopo la partenza, quando in 300 metri si mangia sia Raikkonen che Webber. Al quinto passaggio è il più veloce in pista, va in testa alla staccata della Stowe, svernicia Kovalainen che non gli oppone resistenza.

Ci sarebbero ancora 55 giri, ma la McLaren di Lewis è già fuori portata per chiunque. Anche per la Ferrari, che sbaglia l’interpretazione delle previsioni del tempo esattamente come a Monte-Carlo.

“L’errore – spiega Domenicali – è stato quello di tenere lo stesso set di gomme al primo pit-stop e questo ha messo in difficoltà Kimi e Felipe. Adesso è facile dire che avremmo dovuto cambiare i pneumatici, ma la Formula 1 non è una scienza esatta. A volte si azzecca la strategia, altre no”.

Finisce con Raikkonen quarto, doppiato con la coda fra le gambe, e Massa ultimo con 2 giri di ritardo e tanti testacoda da perderci il conto e la testa. Ne soffre il Cavallino, ne giova la classifica che dopo 9 appuntamenti vede Hamilton, Raikkonen e Massa in coabitazione in vetta al Mondiale con 48 punti, 2 di vantaggio su Kubica che non li molla.

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