Singapore, divampa la polemica. Montezemolo sbrocca: “Un circo”

sabato 11 ottobre 2008 · Gran Premi
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Il meeting dei team manager al Fuji si è acceso quando si è tornato a parlare di Singapore perché secondo la Red Bull un drive-through non si può notificare con 21 minuti di ritardo. Tanto ci hanno impiegato gli steward per imporre il passaggio obbligato in corsia box a Rosberg e Kubica che avevano rifornito in regime di safety car.

La Red Bull calcola che Rosberg sarebbe arrivato ottavo, e non secondo, se fosse stato bloccato al momento giusto. E cioè prima che accumulasse il margine necessario a conservare la piazza d’onore fino al traguardo.

Whiting difende gli uomini della Fia, dice che in quel momento c’era una questione più importante da valutare: la grottesca ripartenza di Felipe Massa dopo il pit-stop. Ma è una difesa che non convince.

Anzi, introduce un nuovo argomento di discussione, visto che Miodrag Kotur non indossava né la tuta ignifuga né il casco quando si è incaricato di staccare il bocchettone dalla macchina di Felipe. Un’imprudenza che secondo le squadre andava sanzionata.

I commissari a Singapore avevano risposto più o meno così: il serpentone del rifornimento era vuoto e non costituiva pericolo. Whiting invece in Giappone dà un’altra versione: la gara di Massa era già compromessa per l’errore e per il drive-through, non era il caso di infierire.

Montezemolo intanto se la prende con Ecclestone: “Una pista come Singapore va bene solo per il circo”. Bernie replica: “La Ferrari ci ha messo i clown”.

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