Federazione e squadre, c’è l’intesa: meno spese, meno test

giovedì 18 dicembre 2008 · Politica
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Entrano subito in vigore le misure approvate a Monte-Carlo dal Consiglio Mondiale, presentate di comune accordo dalle squadre – compatte nella FOTA – e dalla Federazione Internazionale. Le novità principali: restrizioni per le simulazioni in galleria del vento, divieto di test privati nel corso del campionato, estensione della vita utile dei motori e regime di rotazione bloccato a 18000 giri.

“L’aspetto più significativo – commenta Max Mosley – è che quando si camminerà per la pit-lane, quando si guarderanno le corse dalle tribune o in televisione, non si vedranno differenze. Sarà sempre la Formula 1 che conosciamo, ma costerà molto meno”.

Meno spese e anche meno posti di lavoro: “Le squadre – prosegue Mosley – in questo momento hanno fra 700 e 1000 addetti, e soltanto per mettere 2 macchine su una griglia di partenza. Mi pare insostenibile. Anche se non fosse sopraggiunta questa situazione nell’economia mondiale, non saremmo andati avanti a lungo su livelli del genere”.

Resta il fatto che per scuotere i team manager c’è voluta la crisi economica. E il ritiro a sorpresa dell’Honda. Ne prende atto anche Luca Cordero di Montezemolo, che della FOTA è Presidente oltre che principale promotore: “C’è una comune consapevolezza di un momento difficile. Questo ha spinto la Federazione a dare impulsi per ridurre i costi”.

Nel meeting di Monte-Carlo, la FOTA porta a casa il primo risultato tangibile in cinque mesi di contrattazioni, in vista di quello che – ricorda Montezemolo – sarà “l’anno più difficile per tutto il sistema economico mondiale, per l’industria automobilistica in particolare”.

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