Gran Premio di Roma, come voleva Ferrari. Ipotesi 2011, Trulli: “Nessuna pista può competere”

martedì 3 febbraio 2009 · Politica
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L’idea non è proprio una novità. Enzo Ferrari nel 1984 l’aveva proposta a Maurizio Flammini. Che la rispolvera nel nuovo millennio perché in Formula 1 dopo 25 anni il vento è cambiato e le piste cittadine fanno tendenza: Valencia e Singapore al debutto nel 2008, Abu Dhabi nel 2009, Nuova Delhi e Parigi (forse) nel 2011. E allora perché no: anche le strade di Roma entro 2 anni.

Flammini ha partorito il Mondiale Superbike, con FG Sport realizza eventi sportivi e grandi opere in tutto il mondo. Nel 2007 si è presentato anche alla gara per l’assegnazione della gestione dell’autodromo di Imola.

Già interpellati Ecclestone e il sindaco Alemanno. La zona prescelta è il quartiere dell’Eur, con partenza da via delle Tre Fontane. Dice Jarno Trulli: “È un bellissimo progetto, rappresenterebbe un ritorno di immagine pazzesco per il nostro sport. Nessuna pista potrebbe competere. Una gara avrebbe il doppio dell’interesse e del pubblico del miglior Gran Premio mai disputato finora”.

A Flammini resta da combattere la disinformazione, sottolineare che nessuno si è mai sognato di scippare il Gran Premio d’Italia a Monza e che a pagare saranno gli investitori internazionali e non i cittadini.

Serve qualcosa come 150 milioni di euro. Flammini assicura: “Li troveremo”. È un discorso di appeal. Lo dimostra Valencia che aveva il Ricardo Tormo a due passi dal centro e per rintracciare i fondi s’è dovuta inventare un circuito non permanente nel porto. Soporifero, ma scenografico. E porta soldi.

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