Silverstone per 17 anni, Montréal per 5. La Francia è sempre più lontana

lunedì 7 dicembre 2009 · Politica
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Ci sarà una McLaren tutta inglese nel 2010, ma ha rischiato clamorosamente di non esserci il Gran Premio degli inglesi. In extremis Silverstone si riprende la Formula 1 dopo le tribolazioni di Donington e convince Bernie Ecclestone a praticare uno sconto di 60 milioni di sterline: ne pagherà 300 e avrà la corsa per 17 anni, con la possibilità di rinegoziare i termini del contratto nel 2019.

Anche per Montréal, per un contratto che sarà quinquennale, Ecclestone aveva chiesto molti più soldi di quanti ne ha ottenuti alla fine: voleva 165 milioni di dollari e invece ne avrà 70 in comode rate.

Il governo sborsa due terzi delle spese, la città il resto. Raymond Bachand, il ministro delle finanze del Québec, si spiega così: “Non potevamo perdere di vista l’aspetto economico. Deve essere una gara di prima classe, ma nel rispetto delle nostre possibilità”.

In Francia invece, dopo l’esclusione di Magny-Cours, la Formula 1 diventa sempre di più un affare politico. Alain Schmitz, il presidente del Consiglio Generale di Yvelines, aveva proposto Flins-Les Mureaux per la realizzazione dell’Automobile Valley con un circuito moderno: “Mi aspettavo che sostenessero questo progetto. Invece non è stato così”.

Anziché ai motori, l’area sarà destinata all’agricoltura biologica. Chantal Jouanno, Segretario di Stato per l’ecologia, dice: “È una notizia eccellente”.

La risposta della Federazione motoristica nazionale, per bocca del presidente Nicolas Deschaux, è durissima: “In Francia ci sono politici che denigrano un evento che per copertura mediatica è preceduto solo dalle Olimpiadi e dal Mondiale di calcio. I paesi dell’Asia invece hanno un dinamismo innegabile. Giappone, Malesia, Singapore, Cina, Corea, dimostrano che contrariamente a quello che qualcuno può pensare, questi eventi non sono un’immagine del passato. Anzi, sono il simbolo della capacità tecnologica di un Paese”.

La Francia in teoria ha sempre la disponibilità immediata di Magny-Cours o del Paul Ricard. Però Bernie pretende il governo in prima linea come garanzia sui pagamenti. E il parlamento francese continua a rispondere no.

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