Malesia: Ferrari e McLaren ko per pioggia. Mentre Webber si prende la pole

sabato 3 aprile 2010 · Gran Premi
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Ci può stare la pioggia, alla latitudine di Kuala Lumpur, alle 5 del pomeriggio e ai principi di aprile. Non ci sta che metta ko i cervelloni di Maranello. Viene in mente un caso estremo, il 2007, la corsa matta nel diluvio del Fuji: Jean Todt sottovaluta il meteo, azzarda una tattica spregiudicata contando sul sereno di fronte all’evidenza del maltempo, fallisce e si arrampica sugli specchi per difendersi.

Nel rovescio meteorologico e sportivo di Sepang, l’ironia sta nel fatto che esattamente un anno fa – ed esattamente in Malesia – Stefano Domenicali avviò una ristrutturazione integrale del muretto della Ferrari. Il meteo c’entrava anche allora, la colpa se la prese Baldisserri per la strategia suicida di Raikkonen.

Il Cavallino, un anno dopo, ancora ha il brutto vizio di scommettere sulle nuvole. Invece di staccare gli occhi dai monitor per capire che bisogna precipitarsi in pista con gli altri perché sta arrivando l’acqua.

La Ferrari affida la difesa a Luca Colajanni dell’ufficio stampa: “Le nostre previsioni dicevano che non doveva piovere. Anche altre squadre hanno fatto come noi”. La McLaren in Q1 si perde Hamilton e Button che finiscono a fare buona compagnia a Massa e Alonso in fondo allo schieramento. Morale della favola: la pole a Sepang se la prende Webber con la Red Bull, in una lotta che sembra scapoli contro ammogliati.

Fa effetto l’autocontrollo di Alonso: “Va bene, abbiamo sbagliato, ma non è che possiamo passare tutto il pomeriggio a sbattere la testa nel muro. La gara è domani”. E se la Ferrari è d’accordo pioverà ancora.

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