Ferrari, Montezemolo tuona dopo la disfatta. Rischio tagli anche per Mercedes e Williams

mercoledì 20 aprile 2011 · Dal paddock
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Una giornata lunghissima, un meeting di fuoco che Luca Cordero di Montezemolo ha preteso all’indomani della disfatta di Shanghai. Un incontro che secondo il sito del Cavallino è servito “per fare il punto della situazione” con lo stato maggiore della Scuderia che domenica sera ha lasciato la Cina e grazie al gioco dei fusi orari lunedì mattina era già operativo in fabbrica.

Quello che il comunicato ufficiale non racconta e che invece la stampa internazionale legge fra le righe è l’ultimatum del presidentissimo a tutta la squadra. E cioè: qualcuno a Maranello sta rischiando seriamente il posto.

Montezemolo avverte: “Mi aspetto che i nostri tecnici agiscano con determinazione e sappiano tirare fuori il massimo delle loro capacità per migliorare la prestazione della macchina in tempi brevi“. Appunto: determinazione e tempi brevi. Mentre invece Stefano Domenicali a Radio 24 prevede almeno altre due gare di agonia prima che qualcosa si smuova.

C’è il dramma della galleria del vento che sballa tutti i valori. Nei confronti degli avversari c’è anche poca reattività nella risposta agli eventi della pista: a Shanghai è costato il podio, ma a Yas Island costò il Mondiale. Perciò Montezemolo adesso tuona: “Voglio la Ferrari là dove tutti noi e i nostri tifosi vogliamo che sia”.

Potrebbe non essere solamente la rossa a riorganizzare l’organico, perché sotto pressione c’è anche la Mercedes. E lì le critiche piovono tutte addosso a Ross Brawn.

Vacilla anche la posizione di Sam Michael alla Williams che dopo tre gare fa registrare il peggior avvio di stagione in 30 anni di storia. “Come direttore tecnico – dice Michael – ho scelto io i ragazzi che lavorano per me, il team di aerodinamici, quello di progettazione, quello che sviluppa il kers. Sono tutte persone che sono in quella posizione per una mia decisione, quindi se le cose non vanno è per colpa mia“.

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