Quell’alleanza fra Agnelli e Murdoch: così la Ferrari vuole comprarsi la Formula 1

mercoledì 4 maggio 2011 · Politica
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I nomi in joint-venture sono due: Exor, una delle principali società d’investimento europee, e News Corporation di Rupert Murdoch, il leader mondiale dei media che possiede anche Sky. Obiettivo: comprare da Bernie Ecclestone i diritti del campionato del mondo di Formula 1 e ristrutturare la categoria.

Da marzo del 2006 a controllare il circus dopo una complessa operazione finanziaria supervisionata anche dalla Commissione Europea, è CVC Capital Partners. Bernie figura come gestore del fondo: prima di Pasqua aveva detto che le voci dell’interesse di Murdoch erano “spazzatura” perché “l’Europa non approverebbe la trasmissione delle corse a pagamento”.

In realtà più che portarsi il circus in esclusiva su Sky, Murdoch e figlio puntano a riorganizzarlo: maggioranza di piste europee, biglietti più bassi negli autodromi e rilancio promozionale attraverso la tecnologia. E questo è un campo in cui Bernie si è mosso sempre in ritardo rispetto al resto del mondo. Per dire: il sito ufficiale della Formula 1 esiste solo dal 2003, la trasmissione delle gare in alta definizione è arrivata solo quest’anno mentre la Nascar l’aveva promossa già nel 2005.

CVC fa sapere che “la Formula 1 non è in vendita”. Però rivela che i contatti ci sono stati e che “Exor e News Corporation sono potenziali investitori di qualità”. Per cui una svolta non è esclusa.

Orizzonte temporale di riferimento: il 2012, quando scade il Patto della Concordia che le squadre hanno rinnovato nel 2009 dopo l’armistizio con la FIA.

Da riformulare non solo gli equilibri economici, ma anche le regole del gioco. Il punto qual è: Exor appartiene alla famiglia Agnelli e oltre a controllare Fiat Spa, Fiat Industrial e la Juventus ovviamente ha le mani anche sulla Ferrari. In pratica il Cavallino Rampante si compra i diritti e soprattutto anche la gestione del campionato in cui corre. Con un certo conflitto d’interessi che ai team e ai tifosi potrebbe anche non piacere.

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