Red Bull, sospetti sul test in Spagna dopo la gaffe di Jani su Twitter

giovedì 19 maggio 2011 · Test
tempo di lettura: 2 minuti

Domenica pomeriggio la Red Bull era già in Spagna e stava facendo dei test. L’ha rivelato Neel Jani dal suo account su Twitter, dove ha fatto cenno a delle prove con la RB7 – la macchina di quest’anno – “su una pista fuori Barcellona”, senza dare troppi dettagli sulla posizione.

La squadra pare abbia girato a Idiada, una struttura privata a 70 chilometri dal capoluogo della Catalogna, dove pure la Virgin nel week-end ha mandato in pista Quaife-Hobbes a provare sul dritto.

Stante l’attuale regolamentazione della Federazione, ai rettilinei doveva limitarsi anche la Red Bull visto che non si trattava di riprese promozionali e visto che Jani non è in procinto di esordire in Formula 1, per cui non è soggetto al lodo Schumacher che la Fia ha approvato alla fine del 2009 a vantaggio di chi torna o debutta nei Gran Premi.

Jani invece scrive che nel test oltre ai rettilinei erano comprese “curve ad alta velocità” e riferisce anche di “dolori al collo dopo 400 chilometri di prove”. E il collo non soffre sul dritto ma in curva, per effetto della forza centrifuga.

Un portavoce della Red Bull s’è sentito in dovere di intervenire per assicurare che la procedura è rimasta nei limiti delle norme e cioè che il test di è tenuto “su siti approvati dalla Federazione, con rettilinei e con curve a raggio costante”. Com’è in effetti l’ovale esterno di Idiada che però prevede anche uno sviluppo interno alternativo per test specifici di macchine da competizione.

Ma quelle curve ad alta velocità a cui fa riferimento Jani, secondo il team “non sono mai state percorse” perché la Red Bull sostiene che l’account di Jani su Twitter non viene aggiornato dal pilota. Comunque a scanso di equivoci il tweet dei test è scomparso.

Fia, Idiada, Red Bull, Twitter,