Calendario 2012: Turchia ko, tornano gli USA. Record di GP, rischio assuefazione

giovedì 1 settembre 2011 · Politica
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L’aveva detto e l’ha fatto: Bernie Ecclestone per il 2012 ha messo a punto un calendario con venti Gran Premi, dal 18 marzo al 25 novembre, con 7 casi di appuntamenti back-to-back. In compenso la pausa ad agosto – dentro la quale i team sono obbligati dal regolamento a osservare 14 giorni forzati di stop – dura 5 settimane anziché 4.

Esce la Turchia che ha fatto scadere il contratto e non l’ha rinnovato. A maggio in occasione del Gran Premio i responsabili già l’avevano anticipato dopo la notifica del raddoppio della quota d’iscrizione al Mondiale.

Resta il rammarico per la cancellazione di una tappa selettiva, un’anomalia nel panorama delle piste piatte di nuova generazione. Osserva Adrian Newey: “Quello è un bel tracciato, sia per il pilota che per la macchina. Non bisogna andare verso i circuiti provvisori. La Formula 1, come industria, deve sostenere le piste permanenti”.

Come l’impianto di Austin che diventa il ventesimo del calendario 2012. Un record, dal momento che la FIA prevede anche di tornare a correre in Bahrain dopo la sosta forzata del 2011 per la rivolta di Manama.

Un campionato lunghissimo che fa discutere. Il pericolo è che la Formula 1 porti assuefazione. Max Mosley a dicembre dell’anno scorso aveva detto: “La mia opinione è che è impensabile che le persone possano dedicare tante domeniche alla Formula 1. Potrebbe risultare stancante. Non guardare il Gran Premio può diventare un’abitudine, facendo registrare un pericoloso calo degli ascolti”. E questo casomai è anche un problema di Ecclestone.

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