Senza Ferrari e senza Red Bull: la FOTA è più debole. Implicazioni e retroscena

domenica 4 dicembre 2011 · Politica
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Non è mica la prima volta che l’associazione delle squadre perde pezzi. Furono sospese Williams e Force India che nel 2009 si iscrissero al campionato mentre la FOTA si scontrava con Mosley. Si è allontanata l’Hispania appena è esplosa la lite sui costi.Ma la defezione di Ferrari e Red Bull ha tutto un altro peso. Perché a chiamarsi fuori sono due pezzi forti: la squadra che nel 2008 ha spinto di più per compattare i team; e la squadra che è campione in carica e politicamente conta di più.

Le implicazioni sono parecchie. E non tutte chiarissime. Ferrari per esempio attraverso il comunicato stampa giura che “continuerà a lavorare insieme con le altre squadre per rendere più efficace ed efficiente il controllo dei costi”. Lo promette anche Red Bull in una nota più sintetica.

Ma fuori dai confini dalla FOTA adesso entrambe possono spendere senza sottostare alle penali del capitolo 5 dell’accordo. Che comunque – secondo quello che riferiva la Gazzetta – era già destinato a scadere e non è detto venga rinnovato dagli altri.

Per cui le spese c’entrano, ma non sono l’unico scoglio. Più che altro, contano i ricavi perché nel 2012 scade il Patto della Concordia che i team dovevano discutere in fronte compatto per spillare più soldi a Ecclestone.

E a questo punto Red Bull e Ferrari sono libere di trattare in privato con Bernie. La rossa con l’autorità storica che la pone in vantaggio sulla spartizione dei proventi; Mateschitz con il privilegio di mettere voce su entrambi i fronti visto che Toro Rosso comunque resta nel giro. Mentre si indebolisce la posizione di negoziazione degli altri.

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