Motori V6 turbo nel 2014, Mauro Coppini a F1WEB.it: effetti e sviluppi

venerdì 1 giugno 2012 · Esclusive
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È la svolta che segna la discontinuità ideologica negli aspetti etici e tecnici della Formula 1, per stare al passo col mondo e riallineare lo sport al travaso tecnologico per le stradali. Ci giura Mauro Coppini, l’ex ingegnere del lunedì di Autosprint, con un passato alla Fiat, alla Ferrari e alla direzione di Quattroruote.

A F1WEB.it spiega: “Si assisterà al tentativo di riproporre quella che è stata una delle motivazioni principali della massima formula, cioè fornire indicazioni per lo sviluppo di motori di serie”.

Gli elementi di rilievo sono tantissimi. Per esempio: “Con la limitazione a 6 cilindri e 1.6 litri di cilindrata le monoposto si adeguano a quei processi di downsizing che caratterizzano sempre più la grande serie. Nella stessa direzione vanno la sovralimentazione con turbocompressore e l’iniezione diretta del combustibile”.

L’elemento curioso è che nella prima fase di sviluppo, il trasferimento tecnologico va dalla serie alle competizioni anziché in senso opposto, perché gran parte delle soluzioni che la Formula 1 si prepara ad adottare ormai sono generalizzate sulle stradali: “Poi tutto sta a vedere se, per una volta, FIA e costruttori avranno il coraggio di andare oltre, con soluzioni compound, queste sì destinate a servire d’esempio per la grande industria. Si tratta di sistemi assimilabili basati sulla duplicazione dei turbocompressori. Uno è destinato ad assicurare la pressione di sovralimentazione e l’altro, a valle del primo, è in grado di trasformare l’energia termica-dinamica residua in energia meccanica per la trasmissione, magari attraverso un cambio a variazione continua”. Non a caso per il 2014 è prevista anche la revisione dei sistemi di recupero dell’energia.

L’impatto è subito quantificato: “Un incremento del 30% sul rendimento dei motori a benzina”. Oltre a stravolgere l’impostazione complessiva della monoposto, perché propulsori del genere hanno un’erogazione di potenza basata su elevati valori della coppia e regimi di rotazione relativamente contenuti, “perché l’iniezione diretta del combustibile richiede tempi di propagazione della fiamma più lunghi rispetto agli attuali sistemi a iniezione indiretta che anticipano l’iniezione rispetto al punto morto superiore. Quindi i valori della coppia saranno rilevanti già a velocità limitate”.

E allora entra in gioco la ripartizione dei pesi. Le auto adesso viaggiano con percentuali di carico intorno a 47-53% che la FIA dal 2011 impone per regolamento. Nel 2014 le proporzioni si ribaltano, ma non è una novità: “Negli anni Ottanta, Gordon Murray con la Brabham BMW dotata di un 4 cilindri 1.5 litri da 900 cavalli era arrivata a proporre un 70-30%. Un vero dragster”.

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