Niente prove intra campionato nel 2013, Ferrari insiste: “Ridateci i test”

giovedì 6 settembre 2012 · Test
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Quattro giorni a Jerez, poi altri otto a Barcellona separati in due tranche prima di cominciare la stagione e soprattutto, nessuna sessione inter campionato: è il programma delle prove private che le squadre hanno varato prima della pausa estiva, in vista del 2013.

Resta la possibilità di provare in rettilineo e girare nelle giornate promozionali nonché nell’ambito del programma Young Driver che i team già stanno sfruttando per gli sviluppi in corso d’opera, ma sostanzialmente la Formula 1 fa un passo indietro rispetto al 2012 perché se da un lato le giornate complessive di prove collettive restano dodici nonostante la tendenza dichiarata a spingere verso il ribasso, dall’altro le squadre cancellano il test di riparazione dopo la prima trasferta extra europea.

Quindi l’argomento del rinnovo del contratto con il Mugello – che a maggio ha ospitato il circus per tre giorni – non s’è posto nemmeno.

L’ha presa male la Ferrari che dal 2009 spinge per deporre l’embargo sulle prove. Ross Brawn in Belgio rivangava il passato e diceva: “Quando ero a Maranello, siccome avevamo due piste private, il modo più efficace per migliorare la macchina era fare dei test intensivi”. E secondo il Cavallino, che a fatica si allinea ai nuovi approcci di simulazione, la Formula 1 funziona ancora così.

Sentito da f1news.ru, Stefano Domenicali sposta il problema: “I test non servono solamente per novità tecniche, ma devono anche dare l’opportunità ai giovani piloti di imparare. Senza i test la Formula 1 va verso una situazione di rischio. Oggi per esempio non siamo in grado di trovare nuovi talenti perché dovremmo mettere i piloti più giovani direttamente al volante nei week-end di gara senza che loro abbiano un minimo di esperienza. Non è un bene per nessuno”.

Il punto è che la Ferrari prima che nascesse l’Accademia, un giovane comunque non l’ha mai allevato. Nemmeno quando i test erano liberi per tutti.

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