Shanghai, se la gomma è troppo soft. E Pirelli cambia mescole in Bahrain

mercoledì 17 aprile 2013 · Gran Premi
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L’abbinamento, morbide e medie, era lo stesso che Pirelli aveva già scelto l’anno scorso. Ma la differenza tecnica è sostanziale, dal momento che le mescole del 2013 sono generalmente più morbide. E non è un caso che il fenomeno del distacco dei riccioli di gomma dal battistrada si sia riproposto in misura anche più severa rispetto al 2012.

Hamilton in Cina già dopo le prove libere diceva: “La gomma morbida non è adeguata per questo tracciato. In un paio di giri si è disintegrata”. Indirettamente – e serafico com’è sempre stato – Raikkonen sabato pomeriggio rispondeva: “Le gomme sono queste e ce le teniamo. Se piacciono bene, altrimenti mettiamoci a fare altro”.

Alonso domenica sera per mettere paura alla concorrenza faceva lo spaccone: “I pneumatici hanno avuto un rendimento anche migliore di quanto ci potevamo aspettare”. Sta di fatto che i dati di Pirelli confermano che in gara sulle soft nessuno ha percorso più di sette giri. Nemmeno le Ferrari.

Ma secondo Paul Hembery l’alternativa di impiegare le dure in abbinamento con le medie rischiava di danneggiare lo spettacolo: “Qualcuno in una situazione del genere farebbe una sosta sola”. E Pirelli ne vuole sempre almeno due.

In ogni caso, adesso per Sakhir la casa della Bicocca fa un passo indietro: doveva portare morbide e dure, invece a tre giorni dall’inizio delle prove libere scambia le morbide con le medie. Perché a Shanghai è venuta fuori anche l’influenza che i pneumatici esercitano sulla strategia delle qualifiche: per esempio sia Vettel che Button hanno scelto di affrontare il Q3 su pneumatici medi e di fatto non sono mai entrati in corsa per la pole position.

Una scelta che si intreccia con il regolamento sportivo che impone ai primi dieci di cominciare il Gran Premio con le gomme dell’attacco alla pole. E Vettel in funzione della gara già pensava a preservarsi un treno nuovo di gomme soft. Quelle che si è giocato nel finale per recuperare 15 secondi in 6 giri su Hamilton che difendeva il podio.

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