Finanze, crolla il budget della Lotus. E Raikkonen si guarda intorno

martedì 4 giugno 2013 · Politica
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Non è serena la posizione finanziaria della Lotus. Secondo l’inchiesta pubblicata sul Telegraph e condotta da Christian Sylt – che a febbraio già aveva lanciato l’allarme sul calo globale dell’audicence – la squadra di Enstone nel 2012 ha registrato una perdita di 56.8 milioni di sterline. Numeri da record se si considera che la B.A.R nel 1999 ne aveva persi quasi 42 e pareva irraggiungibile.

Dalle stime viene fuori che le casse della Lotus soffrono per via di un incremento generale dei costi intorno al 9 percento. Un aumento delle spese che non viene bilanciato dagli sponsor, fondamentalmente per via della fuga dei marchi di Gillette e Lada che fino al 2011 erano associati ai contratti di Bruno Senna e Vitaly Petrov e che soltanto in parte sono stati compensati dall’arrivo di Burn.

Sul conto economico pesa anche la riorganizzazione del pacchetto delle quote perché ufficialmente Group Lotus da sponsor si è ridotto a team partner dopo il disimpegno di Proton a favore di DRB-Hicom.

La squadra comunque continua ad investire. Sempre secondo il Telegraph nel 2012 ha assunto altri 20 dipendenti portandosi a un totale di 520 e ha speso quasi 6 milioni e mezzo di sterline per l’adeguamento del parco macchine.

Spiccioli, comunque, se rapportati al salario che percepisce Kimi Raikkonen e che il team adesso vuole ridurre. Iceman non a caso a Monaco faceva notare che il suo contratto scade alla fine dell’anno e che “ci sono diverse opzioni” e che lui non ha nessun vincolo nei confronti della Lotus. E radiobox – che un anno fa lo lanciava verso la Ferrari – è ripartita col cascomercato.

Da Enstone qualcuno è già partito: James Allison ad aprile ha lasciato la direzione tecnica e gli è subentrato Nick Chester. In un’intervista aveva segnalato quanto è difficile lo sviluppo per una squadra a corto di budget che deve confrontarsi con chi dispone di finanziamenti maggiori. I soldi non sono tutto nella vita. Ma averceli non disturba.

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