Alettoni fluorescenti con flow-viz, la vernice di paraffina che colora i test

martedì 4 febbraio 2014 · Tecnica
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In gergo si chiama flow-viz, che sta per flow-visualization: è la vernice che le squadre di Formula 1 stanno usando nei test, è composta da pigmenti fluorescenti in una matrice oleosa, generalmente paraffina. Serve per tracciare i flussi d’aria sulla vettura, soprattutto intorno alle ali oppure dentro i cunicoli dei profili estrattori, per verificare che in pista la macchina faccia esattamente quello che ha previsto il computer.

Se ne applica uno strato sottilisimo in modo che l’effetto della gravità sia trascurabile e la vernice venga portata a spasso letteralmente dai flussi d’aria. Di fatto, disegnandoli.

Una squadra che usa il flow-viz non sta necessariamente cercando la soluzione a un problema. Però ne può individuare uno se scopre che la paraffina non segue la traiettoria attesa.

C’è un caso emblematico che risale al 2011, l’anno in cui la McLaren fece un dietrofront tecnico clamoroso a quattro giorni dalla partenza per la prima corsa: a Melbourne con la vernice colorata scopre che l’aerodinamica dell’ala anteriore non funziona, manda le foto dei flussi a Woking, fa confezionare in fretta e furia un nuovo componente in fibra di carbonio, lo fa spedire in Australia e lo monta in tempo per le qualifiche.

Perché quando i test erano liberi, i team certe verifiche le facevano a porte chiuse. Le vernici fluorescenti invece sono comunissime anche nelle sessioni ufficiali da quando la Fia ha seriamente ridotto le giornate di prova.

Un modo per non dare nell’occhio comunque c’è: più sofisticato, sfrutta sempre la paraffina, ma la mischia al polistirene, in modo del tutto analogo ai controlli non distruttivi con liquidi penetranti. La miscela è sempre sensibile alla pressione, ma all’occhio nudo è invisibile. Le tracce vengono fuori solo con una lampada a luce ultravioletta. Lontano dalla pista, nella privacy del reparto tecnico.

McLaren, Melbourne,