Lotus twitta il bacio gay per Sochi. La furia degli sponsor, le scuse, il marketing

domenica 9 febbraio 2014 · Mass media
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Reato fino al 1993 per un vecchio decreto di Stalin, malattia mentale fino al 1999. Da giugno, in Russia l’omosessualità è anche tabù perché attraverso un emendamento a tutela dei minori, è vietata qualunque forma di propaganda gay. Si possono sanzionare “artisti, attori ma anche comuni cittadini – scrive Repubblica – che esprimono in pubblico un’opinione sulla situazione degli omosessuali”. Si possono anche vietare preventivamente “eventi, manifestazioni e concerti”.

A difesa dei diritti dei gay, per urlare la protesta le associazioni hanno chiesto il boicottaggio dell’evento che per il paese di Vladimir Putin rappresenta la vetrina più prestigiosa. Sochi e le Olimpiadi.

Il mondo in qualche modo ha risposto: un doodle speciale su Google per l’inizio delle gare; Barack Obama, Angela Merkel, François Hollande e David Cameron che disertano la cerimonia d’apertura; la delegazione degli atleti tedeschi che sfila in divisa arcobaleno mentre a Mosca vengono arrestati 23 attivisti gay.

Nella battaglia al fianco degli omosessuali ha provato a fare qualcosa anche la Lotus. Via Twitter, mentre a Jerez andava in pista la nuova E22: “Auguriamo olimpiadi di successo a tutti gli atleti”. Allegato, il bacio appassionato tra due uomini, un’effusione che è durata lo spazio di pochi minuti prima che il team facesse dietrofront e scrivesse: “Ci scusiamo per un messaggio non autorizzato. Non si ripeterà”.

È successo che l’iniziativa dell’ufficio stampa si è scontrata con il codice degli sponsor, praticamente ha fatto imbestialire i nuovi finanziatori. Russi. Il 10 per cento del budget della Lotus è coperto da Yota Devices, Genii Capital ha diversi interessi in tutto il territorio dell’ex Unione Sovietica.

Soprattutto, a Sochi il 12 ottobre si corre anche il primo Gran Premio di Formula 1. E nessuno cerca ostilità di marketing dove due terzi della popolazione vogliono radiare dal servizio militare ogni “sospetto omosessuale”.

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