Caccia ai furbi: Pirelli sperimenta gli adesivi termici sulle gomme

venerdì 28 febbraio 2014 · Tecnica
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Sono larghi meno di due centimetri, lunghi non più di cinque, anche meno di un codice a barre. Discreti, minuti, sono uno dei nuovi elementi su cui la Federazione Internazionale conta tantissimo. Pirelli a Sakhir nell’ultima sessione di prove invernali lancia la sperimentazione degli adesivi termici sul battistrada delle gomme, nell’ottica di “migliorare il controllo – spiega il comunicato ufficiale – delle prescrizioni sull’utilizzo dei pneumatici”.

In autonomia le squadre già sfruttano degli sticker con un inchiostro termico che assume e conserva la colorazione in base alla temperatura a cui viene esposto. Normalmente si applicano su tutte le superfici che rischiano di deformarsi con il calore, per esempio sulle paratie che vengono investite dai fumi di scappamento oppure sui bracci delle sospensioni posteriori.

Quelli che sta usando Pirelli invece sono piuttosto dei termometri in miniatura, con la lettura diretta della temperatura in doppia scala, Celsius e Fahrenheit.

Per la fase di esercizio è una tecnica poco robusta. La Fia però l’ha concepita per verificare esclusivamente il vincolo sul pre riscaldamento nelle termocoperte, perché le squadre per accorciare il transitorio tendono a superare i 110 gradi massimi che invece Pirelli prescrive per limitare il rischio di compromettere la carcassa.

È l’ultimo effetto della crisi di Silverstone del 2013: quelli che una volta erano suggerimenti d’assetto diventano obblighi tecnici. Pressione delle gomme, angoli massimi di camber. Anche con le nuove strutture.

Fia, Pirelli, Sakhir,