Qui Spielberg: la prima novità europea in sei anni. Coi soldi della Red Bull

giovedì 19 giugno 2014 · Politica
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Malgrado rifacimenti e tagli, per gli almanacchi resta una sede storica. Soprattutto, oggi per le statistiche rappresenta la prima new-entry europea dal 2008, l’anno in cui aveva debuttato Valencia che poi non è andata lontano e ha fatto vincere i vandali. In mezzo ci passano Singapore, Emirati Arabi, Corea, India, Stati Uniti. La Formula 1 che torna in Austria non è un fatto da poco.

Non vuol dire che la tendenza s’è invertita. L’ha spiegato Mark Gallagher, che dopo trent’anni di carriera nel paddock adesso si occupa di strategie di business: “L’Austria – dice a F1WEB.it – è semplicemente la testimonianza del potere della Red Bull e del suo rapporto con Bernie Ecclestone”. Praticamente la vittoria che la Ferrari e Luca di Montezemolo non hanno nemmeno cercato per Imola, nel piano d’espansione verso i mercati più freschi.

Il Gran Premio a Spielberg l’ha voluto Dietrich Mateschitz, il patron del colosso dell’energy drink. Ha fatto cambiare una legge nella Stiria per ampliare la capienza dell’autodromo fino a 225 mila unità, ha ristrutturato la pista, ha ricostruito i box, ha convinto Ecclestone, ha venduto trentamila biglietti in tre giorni all’apertura delle prenotazioni.

“È una bella notizia per l’Austria e per i fan di Formula 1 in Europa perché la Red Bull detiene un potere finanziario e una capacità di marketing che possono fare di questa corsa un successo. Qualcuno – auspica Gallagher – dovrebbe fare lo stesso in Francia, oppure in Scandinavia per dirne una, ma sono veramente poche le compagnie che hanno la leadership, la visione e il modo di pensare in grande che è tipico della Red Bull”.

Perciò alla fine la Formula 1 resta vincolata ai territori extra europei: “Continuerà a sviluppare nuovi mercati, quelli dove i governi e gli investimenti privati sono interessati. Quindi Asia, Africa, Medio Oriente, America Latina”.

Metropoli del boom economico e petrolifero, parchi commerciali da business class. Un circuito col paddock non basta per aver un Gran Premio.

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