Gran Premio d’Austria 2014, gara

domenica 22 giugno 2014 · Race highlights
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Non è lo schiacciasassi delle prime corse, deve risparmiare i freni, teme le magagne di Montréal. Ma a Spielberg ristabilisce la scala gerarchica, rispetto alle qualifiche e rispetto al Canada: Mercedes gioca d’anticipo sulle soste, batte Williams, torna alla doppietta, vince con Rosberg e rimonta con Hamilton.

Luigino. Da nono a quinto con una partenza mostruosa, poi subito quarto con il sorpasso ad Alonso. Un giro appena per estinguere il debito che ha contratto in qualifica e affacciarsi alla spalle di Rosberg. Hamilton però l’attacco non lo sferra: “Mi sta bene il secondo posto, considerato com’è andata nelle prove”. A proposito: nessuna traccia di guasto, l’errore delle qualifiche è suo, Mercedes calcola che ha frenato troppo tardi e troppo violentemente. Di qui il bloccaggio che l’ha messo ko.

Passivi. A Bottas il terzo posto: “Il weekend migliore da quando corro in Formula 1”. Ma sono poco furbi e poco reattivi quelli della Williams che si fanno prendere in contropiede dalla Mercedes che anticipa il primo cambio gomme e lì di fatto vince la corsa. Chi paga il conto più salato è Massa: da leader scivola fuori dal podio virtuale già al primo pit-stop.

Le due facce del Cavallino. Non va malaccio Alonso, chiude quinto, con ritmi forsennati, a un soffio da Massa che tecnicamente è messo meglio. Ma continua la via crucis di Raikkonen: solo un punto in cassa, anche per colpa delle bizze del drs che la squadra gli deve resettare dopo dieci giri.

Formula motore. Sette Mercedes in zona punti, due Ferrari e un solo Renault, quello di Ricciardo. E comunque in ottava posizione. Red Bull coglie al volo l’occasione per l’ennesima sassata a Viry-Châtillon: “Per il 2015 siamo con loro, ma per il 2016 valutiamo qualunque ipotesi”.

Dea… bendata? La fortuna è una dea bendata, ma la malasorte ci vede benissimo. Ci scherzava anche Webber: “Sembra che Vettel quest’anno abbia preso la mia macchina”. Seb al primo passaggio piomba in fondo, dopo un minuto “per qualche strana ragione” la macchina riprende a funzionare, ma lui ormai ha un giro di ritardo. A metà gara il ritiro, per preservare il motore. È tutta un travaglio la gara del campione del mondo. In mezzo, anche un tamponamento a Gutierrez, un episodio che non produce sanzioni soltanto perché giusto prima della corsa la Commissione Formula 1 ha chiesto più misericordia per non scoraggiare i duelli.

La mannaia della Fia. Restano severissimi invece i commissari nel giudizio dei casi in pit-lane: Gutierrez per unsafe release si becca in gara lo stop-and-go, per Silverstone dieci posti di retrocessione in griglia. Ma Sauber non cerca attenuanti: “Gli errori ai pit-stop sono inammissibili”.

Tutti i numeri dello staff. Il comitato promotore comunica che il Gran Premio ha coinvolto 600 uomini della sicurezza, 550 fotografi e giornalisti, 510 addetti al catering, 364 commissari, 200 ufficiali di polizia, 150 medici, 110 addetti alle pulizie, 100 tecnici, 70 pompieri, 42 orchestrali e 50 grid girls in costume locale.

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