Dallas 1984, quel malore di Mansell nella gara più calda di sempre

martedì 8 luglio 2014 · Amarcord
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Un fiasco, sotto il profilo dell’organizzazione e dell’interesse del pubblico. Si corre trent’anni fa, l’8 luglio del 1984 la prima – e anche ultima – edizione del Gran Premio di Dallas, nel distretto di Fair Park, intorno allo stadio, alla periferia della città. Lo sponsor è il rum Stroh. Al progetto collabora Christopher Pook che si occupa della gara di Long Beach.

Ventitré curve, due tornanti, tre chicane a traiettoria obbligata, ai piloti tutto sommato non dispiace. Ma i problemi sono due. Prima di tutto la sicurezza: Martin Brundle nelle libere si schianta contro un muretto, rimbalza dall’altra parte della pista e si frattura le caviglie.

E poi fa caldissimo: 38 gradi, per tutto il week-end aleggia l’ipotesi di cancellare la gara. Keke Rosberg si fa mettere a punto un casco refrigerato da duemila dollari. È l’unico che vuole gareggiare davvero. Scherza Nelson Piquet: “Vediamo chi cede prima. La pista, le macchine oppure i piloti”.

Per sfuggire al solleone la corsa è anticipata alle 11, il warm-up alle 7. Jacques Laffite per protesta si presenta in pigiama, ma comunque le prove vengono cancellate perché nel frattempo Niki Lauda organizza la sommossa dei piloti, chiede di intervenire sull’asfalto che per via del caldo e delle sollecitazioni delle macchine si sta sgretolando. L’organizzazione fa colare il cemento a presa rapida. La corsa deve partire.

È un ritiro dopo l’altro, sbattono Dereck Warwick, Patrick Tambay, Alain Prost. Lottano allo stremo Keke Rosberg e Nigel Mansell, poi anche il leone prende un guard-rail e si gioca la scatola del cambio. Dalla sua autobiografia:

Cercai di spingere la macchina oltre la linea del traguardo, incoraggiato dal pubblico. Ma il caldo e lo sforzo ebbero la meglio e mi accasciai. Restai senza sensi per un po’. Quando mi ripresi mi dissero che ero arrivato sesto.

Per l’effetto devastante delle temperature torride, quella di Dallas resta la gara più calda di sempre, anche se poi nel 2005 in Bahrain a Sakhir si corre a 40 gradi. Il Texas e la Formula 1 si ricongiungono nel 2012. Ad Austin, però. Con un autodromo vero e temperature più fresche.

Brundle, Lauda, Mansell, Prost, Sakhir,