Città del Messico, 50 milioni per aggiornare la pista… e cancellare la Peraltada

giovedì 31 luglio 2014 · Dal paddock
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Smantellare un campo da baseball per fare un nuovo tratto guidato. Soprattutto, cancellare la vecchia curva soprelevata della Peraltada, quella dove Ayrton Senna s’è ribaltato con la McLaren nelle prove nel 1991: “Troppo pericolosa – spiegano i responsabili  – e poi abbiamo bisogno di spazio per altri 40 mila spettatori”.

È complesso e articolato il piano di rifacimento del circuito dei fratelli Rodriguez, 2300 metri di quota alla periferia di Città del Messico, la Formula 1 ci manca dal 1992, deve tornarci nel 2015.

Il Messico un anno fa era sulla bozza del calendario, poi alla fine la Federazione ha detto no. Stavolta l’accordo c’è, i soldi pure: solo per le strutture il governo investe 50 milioni di dollari, a cui vanno aggiunte le tasse d’iscrizione al campionato del mondo, circa 42 milioni all’anno secondo la stampa locale, per due miliardi d’indotto.

Ma a maggio thejudge13.com aveva svelato che al di là della ristrutturazione e del budget il destino del Messico dipendeva comunque dall’abrogazione di una clausola che il Texas s’era fatto concedere nel 2012 per difendere l’esclusiva della Formula 1 all’atto di stipulare il contratto con Ecclestone: il divieto assoluto di qualunque Gran Premio nel raggio di 1500 miglia da Austin.

L’ultimo scoglio, perché Città del Messico cade nella zona rossa. Allora una parte della retta d’iscrizione va girata direttamente al Texas a titolo di rimborso. La clausola salta, il Messico ha via libera.

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