McLaren come una conchiglia: il senso del profilo increspato sull’ala posteriore

martedì 5 agosto 2014 · Tecnica
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Dicono che l’idea l’hanno presa dalla coda delle balene, ma in Formula 1 comunque non è un concetto nuovo perché la Williams l’aveva provato nel 2004. E comunque più che la coda della balena ricorda il bordo delle conchiglie.

La McLaren da Hockenheim corre con un’ala dal bordo ondulato, la Ferrari pare la stia già studiando in galleria del vento per capire quanto conviene.

La caratteristica fondamentale sta nel fatto che il bordo d’uscita dell’elemento inferiore, il cosiddetto mainplane, e il bordo d’ingresso del flap superiore sono increspati, creano una serie di piccoli vortici che controllano il gradiente di pressione e scongiurano la separazione della vena fluida.

A sentire Button e Magnussen l’effetto è notevole e si percepisce soprattutto quando viene attivato il drs perché normalmente, con un’ala convenzionale, quando il flap torna nella posizione di massimo carico, per tornare a produrre deportanza il flusso ci mette un po’ a riattaccarsi al profilo. Ci impiega meno su una superficie ondulata.

Nel complesso, l’increspatura del bordo diventa una necessità anche per l’elemento inferiore, altrimenti a drs chiuso ogni ricciolo andrebbe a determinare una restrizione locale della feritoia tra la parte mobile e quella fissa. A drs aperto invece va rispettato il vincolo sull’apertura massima di 70 millimetri. Perciò gli elementi sono complementari e si inseguono lungo tutto il profilo.

È una soluzione che fa parte del pacchetto d’evoluzione che la MP4/29 sta mettendo in pista progressivamente: a Spielberg i turning vanes sotto il muso, a Silverstone i dischi posteriori più piccoli, a Hockenheim l’ala anteriore a tre elementi, a Budapest la rivisitazione del concetto della sospensione a libellula che nei test invernali faceva gridare allo scandalo.

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