Gran Premio degli Stati Uniti 2014, prove libere

venerdì 31 ottobre 2014 · Race highlights
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Rallentare del 35% rispetto al riferimento che fissano i commissari. Come dietro alla safety car, ma senza la safety car e comunque solo nei tratti a regime di doppia gialla. È la procedura che i piloti hanno provato alla fine delle libere e che la Fia pensa di introdurre nel 2015 per chiudere un buco clamoroso che oggi permette velocità eccessive anche quando si rispettano le regole alla lettera. Come nel caso di Bianchi.

Le forze. È raggiante Rosberg: “Abbiamo veramente una macchina che vola”. Parte bene la Mercedes anche in Texas, ci sono solo 3 millesimi tra Hamilton e Rosberg, però entrambi segnalano delle anomalie nei cambi di marcia e Lewis in più paga anche un problema all’impianto idraulico. L’affidabilità resta un’incognita.

Lungimiranza. Non sfigura sul giro secco, la Ferrari che già ragiona in chiave 2015 per capire la macchina dell’anno prossimo, quella che secondo Autosprint “si è rivelata per adesso più lenta del modello attuale“. Ad Austin la Scuderia ha provato un prototipo dell’ala posteriore e uno schema inedito della sospensione. Raikkonen ha fatto anche un giro con una sagoma piena di sensori applicata sul musetto, un po’ più avanti del volante.

Ai minimi termini. A seguito dei forfait di Caterham e Marussia, con 18 macchine la lista degli iscritti di Austin è la più corta dai tempi del Gran Premio di Monaco del 2005, all’epoca della squalifica della Bar per il doppio serbatoio sulla 007. Ma clamorosamente il Texas rischiava di perdersi anche Force India che solo il 27 ottobre, nell’ultimo giorno utile, ha saldato il conto con Mercedes per la fornitura dei motori.

Presunzioni di serie B. Eje Elgh, ex pilota, oggi giornalista, bazzica il paddock perché è il manager di Ericsson. Quanto a modestia non fa invidia a nessuno: “Per il 2015 siamo in trattativa con quattro squadre. La Caterham era comunque l’ultima di questa lista”. Devono essere proprio tanti i soldi che porta con gli sponsor.

Scoop (?). “A Maranello stanno studiando, con la Puma, qualcosa di speciale. Un omaggio ai colori Usa da esibire sulle tute di Alonso e Raikkonen”. Lo anticipava Autosprint che a settembre aveva generato un altro di quei contenuti virali che intasano la rete. In Texas invece le tute sono le solite, senza omaggi e senza aggiunte kitsch. Per fortuna.

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