In paradiso per caso (e per marketing): Gutierrez è terza guida alla Ferrari

sabato 20 dicembre 2014 · Mercato
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La cura di Marchionne, i calci nel culo, le epurazioni, le speranze, le promesse da pranzo di Natale: “Sono qui per farvi lavorare al meglio e darvi le risorse”. Poi la nota che spiazza anche la frangia tifosa con la fede più solida: il primo acquisto di Arrivabene si chiama Esteban Gutierrez, dalla Sauber alla Ferrari, collaudatore e terza guida dal 2015.

Il destino lo lancia verso la carica che la sorte ha strappato a Bianchi. “Giovane – lo presenta la squadra – ma già esperto di monoposto di nuova generazione. Grazie all’esperienza maturata in Formula 1 saprà dare un contributo importante al lavoro di sviluppo del simulatore”.

Resta un ruolo simbolico, lo sanno tutti che la riserva non corre mai perché pure quando capita l’occasione la squadra quasi sempre va a cercarsi altrove la ruota di scorta. La Ferrari nel 2009 prima di dare la F60 a Badoer cercò Schumacher

Fatto sta che l’ingaggio di Gutierrez getta un’altra ombra su quel progetto populista dell’Accademia da cui ancora non esce una punta. Tant’è che la Ferrari sapientemente e maliziosamente sorvola sul fatto che Gutierrez arriva da fuori senza passare per il vivaio. Soprattutto, scavalca Marciello, che negli Emirati ha fatto i test a novembre, e Rigon che del simulatore si era occupato nel 2012.

Vergne si stava riciclando a 24 anni nel campionato per le macchine elettriche in alternativa all’America. Pure lui a sorpresa entra nell’orbita della Ferrari, pure lui non è un prodotto dell’Accademia. E comunque gerarchicamente sta un gradino più in basso rispetto a Gutierrez.

La verità è che la prima mossa di mercato della nuova gestione è orientata al marketing: Gutierrez ha i soldi di Carlos Slim e il favore della folla. Gli elementi che la rossa aveva cercato quando s’era giocata la carta di Perez.

Arrivabene almeno su questo è onesto: “Accogliere Esteban nella nostra squadra ci offre inoltre la possibilità di riaprire le porte della Ferrari ad un pilota di nazionalità messicana, in un paese dove, a cinquant’anni dall’avventura dei fratelli Rodriguez, la Scuderia conta ancora numerosissimi tifosi”. E dove l’anno prossimo si torna a colonizzare il mercato.

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