Il colpo di grazia a Marussia: l’ostruzione di Force India con la complicità di Ecclestone

sabato 7 febbraio 2015 · Politica
tempo di lettura: 2 minuti

Sta cercando di restare a galla, Marussia ha bisogno di correre per prendere i soldi degli sponsor. Il 17 dicembre ha inoltrato la richiesta per gareggiare con la macchina del 2014 che ai sensi del nuovo regolamento è fuorilegge. Richiesta che il Gruppo Strategia ha rigettato il 5 febbraio.

Il muro l’ha alzato Force India che nel Gruppo di quelli che contano è new-entry accanto a Ferrari, McLaren, Mercedes, Red Bull e Williams, a scapito di Lotus in virtù dei risultati del 2014.

La squadra di Mallya sostiene che le garanzie da parte di Marussia non sono convincenti. “Non ci hanno detto – rivela Bob Farnley a Press Association – chi fossero i nuovi proprietari e come intendessero portare avanti le strutture”.

Adesso Marussia se non si mette in regola non può schierarsi e perde pure i proventi dei diritti commerciali. Che finiscono nelle casse degli altri team. E questo è un aspetto che offre una motivazione più credibile al no che è maturato nella riunione di Parigi.

Lo suggerisce anche Ecclestone sull’Independent. Lui, comunque, nel Gruppo Strategia c’è. Il suo voto, singolarmente, conta quanto quello dei team e quanto quello della Fia.

La storia recente testimonia che Bernie i team che zoppicano cerca di lasciarseli alle spalle. Marussia è sommersa dai debiti, non ha pagato né i motori alla Ferrari né il cambio alla McLaren, ha messo il materiale all’asta e ha venduto la sede a Gene Haas. Per una questione di decoro, pure Ecclestone un motivo per togliersela di torno ce l’ha.

Ecclestone, Fia, Force India, Gruppo Strategia, Manor, Marussia,