Lo spettro di Spa ha intimorito la Ferrari: così Vettel ha rinunciato alla sosta unica a Suzuka

lunedì 28 settembre 2015 · Gran Premi
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Sta diventando una questione sempre più incalzante, un tema ricorrente e per certi versi noioso, Pirelli in Giappone è intervenuta un’altra volta sulle pressioni minime delle gomme, quelle che la Fia è tenuta a controllare quando il pneumatico esce dalla termocoperta.

La prescrizione è diventata 21.5 psi per le anteriori, 20.5 per le posteriori mentre fino al Gran Premio del Belgio si viaggiava con 20 e 18.5. Praticamente una variazione del 7.5% davanti e del 10% dietro rispetto all’edizione del 2014.

A Monza già si era saliti di un’unità: “Si va sempre più forte”, spiegava Hembery. Che a Suzuka ha ribadito la teoria della cautela: “Siamo su una delle piste più severe del campionato. Il nostro approccio è normale”.

In sostanza la casa della Bicocca giustifica l’intervento sui parametri di gonfiaggio con l’evoluzione delle macchine. Ma di fatto attraverso l’imposizione di certi valori finisce per intervenire sulle prestazioni e condizionare le strategie. Tant’è che Alonso dopo le libere già segnalava: “C’è poco grip. Il degrado è più significativo. Abbiamo visto diversi errori, tanti piloti che sono andati larghi”.

Il dibattito s’è trascinato a domenica, nella notte ha piovuto, la pista s’è pulita e in gara c’era anche meno aderenza che in qualifica. Oltre al fatto che per via degli scrosci di venerdì, nessuno aveva in mano i dati completi per interpretare la durata delle mescole, dure e medie che già normalmente non si sposano con l’asfalto a bassa aderenza.

Ad ogni modo, al di là dei timori da conferenza stampa, Ricciardo dietro le quinte confidava nella possibilità di una tattica a sosta unica. E in effetti ci stava pensando anche la Ferrari con lo scopo di mettere Vettel davanti a Rosberg. Svela Arrivabene: “Si sarebbe potuto provare a fare una cosa molto, molto aggressiva. Ma più avanti sarebbe stato pericoloso per la gara”.

Difficile anche immaginare che potesse funzionare, a giudicare dallo stato in cui i penumatici sono arrivati al traguardo. Vettel via radio si scusava: “Ho le gomme al limite, non ho potuto fare di più, mi spiace”. La lezione di Spa a qualcosa è servita.

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