Alfa Romeo, il ritorno. Forse. E Marchionne come Enzo Ferrari ucciderà sua madre

mercoledì 6 gennaio 2016 · Politica
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L’aveva detto al pranzo di Natale, l’ha ribadito a Piazza Affari, in occasione della quotazione in Borsa della Ferrari: l’Alfa Romeo potrebbe tornare nei Gran Premi. Usa il condizionale Sergio Marchionne, ma l’idea gli piace: “Personalmente, incoraggio tutti i produttori a entrare in Formula 1”. Alla faccia di chi sostiene che la massima serie non tira più.

Ad ogni modo, resta tutto da tracciare il piano operativo: “Si vedrà, perché entrare in Formula 1 senza l’appoggio di un altro team sarebbe difficile”.

Fa parte de rilancio del marchio, un piano di svecchiamento a cui il presidente pensa da almeno due anni, un progetto che vada oltre l’apposizione del logo sulla Ferrari SF15-T: “L’Alfa è tutta da rifare, ci vuole una rivoluzione”. Soprattutto per potenziare la produzione, passare da 74 mila unità a 400 mila entro il 2018.

Per il resto, c’entrano anche ragioni affettive: “Non è un mistero – diceva a giugno – che l’Alfa Romeo è uno dei progetti su cui sono più coinvolto, anche emotivamente. È uno dei più importanti della mia carriera. Un dovere, anche morale”.

Poi chissà, un giorno l’Alfa tornerà veramente a correre un Gran Premio. Magari anche vincendo, battendo la Ferrari. E Marchionne con la lacrimuccia, d’entusiasmo e dolore se sotto il maglioncino c’è un cuore, poeticamente come Enzo Ferrari alla prima vittoria ai danni del Biscione, a parti invertite pure lui dirà: “È come se avessi ucciso mia madre”.

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