“Una vendita all’asta”: così Haryanto e Rossi si sono contesi la Manor 2016

domenica 21 febbraio 2016 · Mercato
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S’è riempita giovedì l’ultima casellina dello schieramento del 2016. E s’è riaccesa la polemica sui piloti paganti. Ryo Harianto si compra un posto alla Manor grazie a un cospicuo sovvenzionamento del governo indonesiano, è il beneficiario di un impegno in prima linea delle compagnie a controllo statale, un po’ com’è stato per Maldonado che è riuscito a pagarsi la Formula 1 per cinque anni.

Sulla Manor aveva messo gli occhi già Alexander Rossi che nel 2015 su quella macchina ha fatto cinque corse. Tutto sommato senza infamia e senza lode. Avrebbe pagato pure lui. È questo l’aspetto sconcertante: la Manor dietro le quinte ha messo in piedi una vendita all’asta infida e logorante.

Di qui le dichiarazioni avvelenate di Rossi a racer.com in una lunga intervista che poi qualcuno ha fatto riscrivere nei toni e modificare in certi punti. Uno stralcio sopravvive su gpupdate.net:

When [Pascal] Wehrlein was announced, that put the pressure on us to be in an auction for the second seat. We thought we had an agreement, and the money was good for [Manor] up until about a week ago. Then they said we needed a couple million more, which was an effort, but we were able to find it. And then when we went back to meet with them with that number, they said they were very sorry but Haryanto had doubled his offer.

In pratica l’accordo una settimana fa pareva chiuso a favore di Rossi prima che il governo di Giacarta non rilanciasse l’offerta. A questo proposito c’è un altro pezzo d’intervista, scomparso anch’esso, catturato in tempo sul sito della Reuters:

I always knew going up against a country was going to be impossible. We couldn’t match some of what they were willing to do and sign and (Indonesia) really wanted him to be there.

In teoria Haryanto non avrebbe nemmeno i punti minimi per la superlicenza con il nuovo regolamento. Ma siccome s’era guadagnato un patentino di un anno nel 2012 nei test di Silverstone e non sono trascorsi tre anni dalla scadenza, per la Fia è a posto e può correre.

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