Gran Premi, uomini e storie dal 1950 a oggi: l’amarcord di F1WEB.it diventa un libro

sabato 12 marzo 2016 · Amarcord
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Si colloca alla base aerea dismessa di Silverstone, un sabato pomeriggio di metà maggio del 1950, l’alba di una nuova epoca tecnica e sportiva, un campionato che si attesti come espressione estrema dell’automobilismo. Una formula inedita, la formula massima: Formula 1, appunto.

Non corre ancora, lo farà da Monte Carlo comunque, la Ferrari che presto diventa un caposaldo del carosello, il marchio più fedele. Invece già c’è Ecclestone, a tempo perso partecipa a una gara di contorno; in ruoli diversi, pure lui di strada è destinato a farne.

È il tempo delle balle di fieno al posto di guardrail e barriere in polietilene, delle piste improvvisate in mezzo a villaggi, campagne e fattorie, tra staccionate e pali del telegrafo. In effetti la Formula 1 delle origini è uno spettacolo da brivido, “palestra di ardimento” la classifica Bruno Roghi. Il progresso, passo dopo passo, ne fa conquista di civiltà e trionfo di tecnologia, un circo da soldi a dimensione universale, un mondo parallelo, fascinoso e multiforme che intreccia ingegneria, business, politica e glamour: “Ma fra partenza e arrivo – la tesi di Ron Dennis – c’è un intervallo in cui si parla di sport”.

Ovvero: si tracciano storie di uomini con la variante genetica del rischio, campioni coraggiosi o comparse sfortunate che nel bene e nel male, sull’asciutto come sul bagnato, vanno a cercarsi onori e spettri della pista. Lo dice agli albori Juan Manuel Fangio, che i piloti “sono avventurieri. Più una cosa è difficile, più attenzione ci porta”. Lo ridice, trent’anni dopo, Keke Rosberg con meno poesia, che “sono puttane e vanno dove stanno i soldi”.

Appunti di corsa, 168 pagine in print-on-demand oppure ebook su ilmiolibro.it, non è l’enciclopedia più vasta che si potesse concepire. È un riepilogo bilanciato e variegato, maneggevole ma esauriente che mischia carriere, episodi, aneddoti, leggende, imprese, circuiti, numeri e frasi celebri, che ricostruisce il percorso evolutivo della Formula 1 con l’impostazione dell’almanacco del giorno, che si legge in successione cronologica ordinata oppure pescando a caso.

Un amarcord quotidiano. Perché in fondo la Formula 1 è una realtà sempre sveglia che esiste ogni giorno, anche quando in pista non corre.

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