Non solo Melbourne, tutti gli incidenti più seri di Fernando Alonso

sabato 26 marzo 2016 · Amarcord
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Ogni incidente lascia un segno. Tanti incidenti lasciano la sensazione che troppi miracoli non puoi chiederli. Non a caso, Alonso su Instagram dopo lo schianto terribile di Melbourne scriveva: “So che oggi mi sono giocato una buona dose della fortuna che ci spetta nella vita”. Nelle interviste aggiunge: “Credo sia l’episodio più grave che mi è mai capitato“. E lui, di botti seri ne ha fatti.

Interlagos 2003. La pioggia innesca un pandemonio, l’aquaplaning tradisce Webber all’Arquibancadas, in accelerazione. Le sue gomme sono un po’ dovunque: una la prende in pieno Alonso che sottovaluta le segnalazioni dei commissari, piomba diritto sulle barriere e fa esporre la bandiera rossa. La corsa non riparte, lui virtualmente è sul podio, fisicamente è in ospedale.

Montecarlo 2004. Per doppiare Ralf Schumacher, nel tunnel perde il controllo sullo sporco quando esce dalla traiettoria ideale. Illeso, urla e inveisce. Vince proprio Trulli sull’altra Renault.

Fuji 2007. Mentre Hamilton fa l’hat trick, sbatte sotto l’acqua alla 100R, rimbalza sulle barriere, distrugge la McLaren e si gioca una bella fetta del campionato. Dennis però lo difende: “Aveva la macchina rovinata per dei contatti, in queste condizioni si fa ancora più fatica”.

Barcellona 2015, test pre campionato. L’equipe di soccorso lo trova in stato confusionale alla curva 3. Il vento è la spiegazione ufficiale che il team fa scrivere nei rapporti, lui la smentisce quando incontra la stampa un mese dopo, crede piuttosto al guasto dello sterzo che comunque dalla telemetria non risulta. Diversi aspetti non tornano. Circola l’ipotesi della scarica elettrica dal recupero d’energia, tant’è che la McLaren torna al vecchio kers. Matador deve saltare il Gran Premio d’Australia.

Spielberg 2015. Raikkonen pattina in trazione in uscita dalla prima curva dopo il via, s’intraversa e si schianta contro la McLaren di Alonso, la spinge sul guard rail e la solleva col musetto. La Fia si mette seriamente a pensare alla protezione degli abitacoli.

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