Shanghai, tre forature nelle libere: coincidenze e casualità, non c’è allarme, malumore sì

venerdì 15 aprile 2016 · Gran Premi
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Tre forature, due sulla Williams di Massa, l’altra sulla Renault di Magnussen, tutte prima del tornantino e tutte sulla posteriore sinistra. Coincidenze. Non c’è un allarme gomme a Shanghai, lo scrive l’ufficio stampa di Pirelli: “I cedimenti su Williams e Renault non dipendono dai pneumatici”.

La Williams a caldo senza entrare troppo nei dettagli citava un difetto di produzione dei cerchi: “Abbiamo fatto delle modifiche – spiegava Massa – e adesso abbiamo capito il problema”. Stava per fermarsi anche Bottas: “Sono stato più fortunato”.

Poi nel pomeriggio dall’analisi a freddo è venuto fuori che a sua volta il cerchio s’è danneggiato perché sfrega contro i condotti dell’impianto frenante. Che sostanzialmente è lo stesso del Bahrain, eccetto che per una piccolissima modifica di tolleranze. Pat Symonds a motorsport.com conferma:

The wheel rims failed because of the way we’d set up the whole of the back end, more brake ducts actually. It wasn’t an easy one to see what had happened but we did figure it out and fixed it. Once we realised what it was, it was actually quite easy.

Ma il dubbio sulla tenuta delle gomme è nato soprattutto perché il caso ha voluto che a pochi minuti dalle forature di Massa si verificasse un guasto anche a Magnussen che dopo il rettilineo più lungo s’è trovato con la carcassa martoriata e la sospensione distrutta. Pure qui, la gomma non c’entra, la struttura del pneumatico ha ceduto dopo il danno della sospensione, per cui la foratura rappresenta l’effetto anziché la causa.

Fatto sta che nei confronti di Pirelli il malumore non si placa. Diceva Grosjean: “Ci fanno guidare con valori di pressione altissimi, è assurdo, non c’è sensibilità. Sembrano macchine stradali. Chiedetevi perché si vedono così tanti bloccaggi senza ragione”.

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