Silverstone, qualifiche al limite… oltre il limite: perché Hamilton è stato punito solo in Q3

sabato 9 luglio 2016 · Gran Premi
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Premesso che c’è un articolo specifico nel regolamento sportivo che impone il rispetto dei limiti della pista dovunque e sempre, venerdì sera dall’incontro tra i piloti e Charlie Whiting è scaturita quella nota in cui la Federazione da un lato ammorbidiva e dall’altro inaspriva. Ovvero:

Further to the discussion in the drivers meeting yesterday evening I would like to confirm that we will again be adopting a “zero tolerance” approach to cars leaving the track at turns 9, 15 and 18 during qualifying.

Un ossimoro curioso, un accostamento di concetti in contraddizione: tolleranza zero sul rispetto delle righe bianche, ma limitatamente a tre curve. Copse, Stowe e Club. Quelle “dove si può guadagnare” spiega Nigel Mansell che a Silverstone da tradizione torna in giuria. Sempre la Fia:

Unless we are satisfied that a driver left the track at these points for reasons beyond his control, having been forced off the track for example, every lap time achieved by leaving the track will be deleted in accordance with Article 12.3.1.d of the Sporting Code.

In linea con le promesse, la Fia per esempio ha tolto il crono a Hulkenberg e Alonso in Q3. Ma ha graziato Hamilton nella seconda eliminatoria malgrado le immagini dell’elicottero mostrino che avesse nettamente le quattro ruote al di là della striscia bianca. Alla Woodcote però, quella che una volta era l’ultima curva, della quale la nota di Whiting non fa menzione.

Nessun favoritismo insomma, non sta in piedi la teoria di Carlo Vanzini: “Siamo in Inghilterra”. Anche perché la Fia proprio con Hamilton alla fine applica giustamente il regolamento alla lettera per l’escursione alla Copse in Q3 e gli cancella il giro. Così la pole finisce temporaneamente a Rosberg, prima che la tigre non cacci dalla gola il ruggito finale. Che frantuma il record della pista e gli assegna definitivamente la pole di Silverstone.

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