Singapore, varani e sfortune, Vettel ultimo in qualifica. Cos’è successo alla Ferrari

sabato 17 settembre 2016 · Gran Premi
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Era capitato a Fernando Alonso a Monza nel 2012, cedimento della barra posteriore e qualifica al vento quando la pole sembrava alla portata. In effetti sulla pole di Singapore non ci scommetteva Maurizio Arrivabene, fatto sta che la prospettiva di una sessione gratificante c’era tutta: “Il gap è ridotto tra noi, Mercedes e Red Bull. Sarà interessante, una lotta serrata”.

Vettel invece la pole non arriva nemmeno a giocarsela. Barra antirollio ko, appunto, nella prima eliminatoria di qualificazione: “Volevo rientrare subito ai box, mi hanno detto di restare fuori”. Praticamente corre su tre ruote, non cava un crono accettabile e chiude ultimo.

Ma se pure si fosse infilato immediatamente in pit lane, il tempo per rimettere in sesto la Ferrari non c’era: “Siamo in regime di parco chiuso – spiegava Alberto Antonini – per cui devi prima controllare, capire cos’è successo, poi chiedere un’autorizzazione per intervenire. Non è così semplice”.

Resta Raikkonen a difendere i colori del Cavallino, si piazza quinto mentre Rosberg fa un tempo inarrivabile che gli vale la prima pole a Singapore, a sorpresa davanti a Ricciardo perché Hamilton stecca il giro buono e si ferma in P3, d’un soffio su Verstappen.

Un anno fa la rossa a Marina Bay scattava in testa e vinceva. Si fa coraggio Vettel: “Domani c’è una gara lunga, probabilmente con la safety car. Le variabili sono tante”. E imprevedibili. Tipo il varano che Verstappen ha incrociato nelle libere.

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