Città del Messico, è un finale rovente: retrocesso anche Vettel, il podio a Ricciardo

lunedì 31 ottobre 2016 · Gran Premi
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I meccanici della Red Bull sono già sotto il podio quando arriva la notifica della penalità che sbatte Verstappen da terzo a quinto per il taglio della prima curva nella lotta con Vettel. Arrivabene ruggisce: “Eravamo pronti a farci sentire”. In quel momento però Seb è già sotto inchiesta per la lotta con Ricciardo, la Ferrari tanto tranquilla non è. 

Un dopo gara infuocato quello del Messico, le sentenze riscrivono l’ordine d’arrivo e le polemiche si intrecciano. Del resto, Nonciclopedia insegna: “La Formula 1 è uno sport che si corre la domenica con seguito il lunedì nei tribunali”. 

Con ordine. Il primo affondo è di Verstappen, perché la Fia non s’è mai espressa su Hamilton che pure esce, a ruote fumanti alla prima staccata:

I think it’s pretty similar to happened on lap one. Lewis went off and gained a massive advantage. Nico also went off when we touched and he gained an advantage. I didn’t gain an advantage. When I re-joined I was the same length in front. I think it’s ridiculous.

Per la giuria Hamilton in quel frangente non è passibile di sanzione perché dietro di lui in effetti sbagliano pure Rosberg e Verstappen. Fatto sta che la disparità di trattamento la legge anche Ricciardo:

I saw Max cut the chicane trying to defend Seb, he got a penalty. So I don’t know, to be honest, what was that different with his move and Lewis’s. How you can be leading the race, defend, lock your wheels and go off track, and still stay in the lead?

A lui comunque le orecchie fumano soprattutto per l’altro episodio, la lotta a ruota a ruota con Vettel. È un punto su cui Ricciardo va giù pesante, sostiene che Vettel predica bene e razzola male:

I felt that Seb did what everyone has been complaining about lately, moving under braking. He’s smiling now, for me he doesn’t deserve to be up there with that move he pulled. I locked the brakes trying to avoid contact, but he just kept closing so in the end I had nowhere to go.

La difesa estrema con il cambio di direzione in frenata è ufficialmente fuorilegge da Austin. Perciò la convocazione della Fia è un atto dovuto e alla fine l’azione di Vettel viene punita: 10 secondi di retrocessione che danno il podio a Ricciardo e lo ricacciano dietro a Verstappen. Che a caldo a proposito della manovra di Vettel diceva:

At least I can do it in a good way. He doesn’t know how to do it. It was ridiculous what he did. He just turned into Daniel. Then he’s just shouting over the radio. I think he has to go back to school to get some language. He’s always so frustrated, shouting over the radio.

Già, anche per la questione della radio e delle volgarità all’indirizzo di Charlie Whiting non ne esce pulitissimo Vettel. Lo condanna perfino Marko che l’ha cresciuto: “Qualcosa di indegno per un quattro volte campione del mondo”. Lui si difende: “Ero frustrato”. Frustrato, esattamente come l’aveva definito Alonso venerdì per l’alterco delle prove libere.

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