Degrado minimo e qualche timore: a Barcellona il primo test delle nuove gomme

lunedì 6 marzo 2017 · Test
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Era un nodo che i team dovevano sciogliere coi nuovi telai, dal momento che nel 2016 i test delle gomme ad Abu Dhabi li avevano fatti ancora con le macchine vecchie senza gli aggiornamenti dell’aerodinamica.

Perciò Pirelli a Barcellona per una valutazione approfondita portava tutte le mescole della gamma, anche intermedie ed extreme-wet per le sessioni sul bagnato artificiale.

Nella classifica aggregata Bottas fa 1:19.705 su ultrasoft, Hamilton 1:19.838 con supersoft, per cui i numeri allo stato attuale dicono che a vantaggio dell’ultrasoft c’è una differenza di un decimo appena, troppo poco per giustificare l’adozione di una mescola che dovrebbe servire per cercare la prestazione a scapito della durata.

Non a caso, Bottas venerdì diceva che i pneumatici non sono cambiati affatto rispetto a quelli dell’anno scorso. Hamilton invece raccontava che “queste gomme sono così dure che non degradano. Praticamente vanno, vanno, vanno e vanno”. E lo diceva quasi con delusione, lui che da sempre chiedeva meno usura.

Insomma dentro lo stesso box non sono univoche le risultanze sul quadro sulle gomme. Mario Isola comunque assicura che “il nuovo prodotto è in linea con le aspettative”, ovvero il degrado effettivamente è minore, come volevano il Gruppo Strategia e la Federazione.

Praticamente il calo della prestazione è così limitato che Paul Hembery nell’intervista esclusiva per F1Fanatic.co.uk anticipa il timore che le squadre possano pensare di spostare il pit stop obbligatorio per il cambio gomme al primo oppure all’ultimo giro. In modo da percorrere solamente un passaggio con le gomme meno performanti e coprire con l’altro treno tutta la distanza di gara. Cosa significhi per lo show può dirlo solo il primo Gran Premio.

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