Barcellona sotto la neve, la Formula 1 perde una giornata di prove che non può recuperare

mercoledì 28 febbraio 2018 · Test
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Si chiamano prove invernali, per cui è pure normale che l’inverno ogni tanto si faccia sentire. E vedere: è già bianco il circuito di Montmelò quando le squadre raggiungono i box alle 8, il via della terza giornata di prove viene posticipato alle 12 quando la neve almeno sull’asfalto s’è sciolta.

Non c’è pausa pranzo, si tira fino alle 18, ma di girare comunque non ha voglia nessuno. Finisce che il miglior tempo lo fa Alonso sulla McLaren, sopra i due minuti con gomme da bagnato estremo. Si autocompiace Matador su Twitter:

Car also competitive in wet, P1 in the afternoon and more laps than anyone today.

Ricciardo, Hartley, Ericsson e Kubica fanno solo un giro di installazione, gli altri non mettono nemmeno la testa fuori dal box. Dal sito della Ferrari:

Uscire in pista non avrebbe avuto senso, perché temperature così basse non permettono neppure alle gomme da bagnato di funzionare correttamente. Inoltre non danno riscontri veritieri sui parametri funzionali della monoposto.

Insomma è una giornata buttata che le squadre non possono recuperare perché il regolamento dispone che l’agenda definitiva dei test venga finalizzata entro 21 giorni dalla pubblicazione del calendario del mondiale. Oltre questo termine, ogni modifica richiede l’unanimità. Che allo stato attuale non c’è.

La colpa sui forum se l’è presa la Williams perché venerdì ha la pista prenotata per un filming day e non l’ha voluto cancellare. Invece la questione burocratica è più complessa, perché è vero che il calendario dei test teoricamente può essere rivisto sulle date, ma non c’è nessun cavillo che autorizza una sessione extra o eventualmente l’estensione di un test a cinque giornate.

In sintesi, come dice James Allison “si va a Melbourne con un ottavo di prove in meno”. E la Formula 1 si riscopre vittima di regolamenti troppo rigidi.

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