Le qualifiche a Melbourne, la botta di Bottas, una penalità a Ricciardo e lo scatto dell’Haas

sabato 24 marzo 2018 · Snack news
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It’s hammer time (again). Inizia com’era finita, Hamilton in pole – con record della pista – e la Ferrari a rincorrere. Fra Barcellona e Melbourne ci sono 17 mila chilometri, fra i test invernali e la prima qualifica dell’anno una voragine che il cronometro quantifica in 6 decimi a favore della Mercedes.

Botta(s). Ma non è stellare la qualifica delle frecce d’argento: Bottas sfascia la macchina alla prima curva, mostra al mondo cosa comporta la pressione psicologica su una pista coi cordoli umidi. Cambio e motore non la prendono bene.

Le penalità. È per Ricciardo la prima sanzione dell’anno: tre posti di retrocessione in griglia per inosservanza delle bandiere rosse nelle prove libere di venerdì. La Fia gli riconosce un’attenuante. Ma il weekend è pasticciato.

Bla bla man. Il paladino della guida sicura, sempre in prima linea quando la causa della sicurezza è un buon movente per chiedere interventi anche discutibili sulle regole, alla fine predica bene e razzola male: Grosjean passa Sainz in pitlane, a destra, invade un’area dove normalmente stazionano i meccanici. Se Ricciardo era da retrocessione, lui è da ritiro della licenza.

Probiviri. Tiene banco la controversia sull’assunzione dei tecnici della Fia dopo il caso di Mekies alla Ferrari. Red Bull e McLaren sostengono sia stato violato un patto. Arrivabene replica: “Non c’è mai stato un gentlemen agreement, per il diritto del lavoro sarebbe illegale”.

Cenerentola. Fa impressione l’Haas in terza fila. Brontola il paddock, Alonso punge: “Quella macchina è una replica della Ferrari“. Ma non è un mistero né un illecito il fatto che l’Haas da contratto e da regolamento possa impiegare materiale di Maranello. Lo diceva già Steiner alla presentazione: “Il 90% della macchina è made in Italy”.

Via col vento. Le zone con drs a Melbourne passano da due a tre, adesso si può attivare l’ala mobile anche sull’allungo tra curva 12 e curva 13, oltre che sul rettilineo principale e sul tratto che porta alla Whiteford.

Luci rosse. L’altra novità della pista riguarda i semafori: l’impianto sul traguardo è più basso, un altro semaforo è stato aggiunto a metà schieramento, sulla sinistra. Il rischio era che le luci non fossero visibili per via dell’halo.

Backstage. Liberty Media si espande sulle piattaforme del terzo millennio, per il 2019 annuncia una serie di documentari da riversare su Netflix. Oggetto: la Formula 1 dietro le quinte. Ma le squadre quanto sono disposte a sbottonarsi?

Amarcord. All’ottavo tentativo, Senna il 24 marzo del 1991 vince per la prima volta in casa, quando taglia il traguardo caccia un urlo sovrumano nella radio, un mix di gioia e dolore che mette i brividi. Il diario dei Gran Premi di F1WEB.it è disponibile in riedizione a prezzo speciale in print-on-demand su ilmiolibro.it.

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