Quell’alleanza improbabile tra Haas e Ferrari per smantellare la domenica di Hamilton a Melbourne

martedì 27 marzo 2018 · Dal paddock
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L’Haas che si pianta, la direzione gara che deve attivare il regime di safety car virtuale, Vettel che spregiudicatamente ne approfitta e mette le basi per vincere il Gran Premio d’Australia. Sembra un’alleanza trasversale per smantellare la domenica di Hamilton, un assist perfetto dell’Haas alla Ferrari che le dà il motore.

Del resto, di presunti biscotti la storia dello sport è piena, la Formula 1 non fa eccezione: resta Jerez il caso più eclatante di squadre che si coalizzano per lo sgambetto a un’altra, McLaren e Williams nel 1997 si accordano per uno scambio di favori a danno di Schumacher che si gioca il titolo contro Villeneuve. Ma è un illecito che non viene mai provato.

Storia nuova, la combine di Melbourne. Che nei peggiori bar della rete s’è fatta largo domenica pomeriggio. Affascinante come prospettiva, inverosimile nella pianificazione.

Primo, perché all’Haas quei punti servivano e servono maledettamente. Uno sconto sui motori è una bella carota. Ma i premi della Fom nel mondiale costruttori valgono di più.

Secondo, perché la vittoria della Ferrari è il risultato di una serie concomitante di fattori. Tra cui uno cruciale: la cantonata che prende la Mercedes nell’interpretazione dei distacchi. Dice Toto Wolff:

It is a situation we didn’t have yet with a special constellation of cars on track, so the gap that we needed was wrongly calculated by the system.

Hamilton in effetti si trova indietro perché dopo il pit stop il muretto gli lascia intendere che il ritmo è quello giusto, che il margine è sufficiente anche nell’eventualità dell’ingresso di una safety car. La Mercedes là s’è fatta male da sola. Altro che biscotto.

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