Specchietti retrovisori sull’halo, cosa è ammesso e cosa no. E perché la Ferrari deve cambiarli

lunedì 14 maggio 2018 · Tecnica
tempo di lettura: 2 minuti

Ha perso su diversi fronti la Ferrari a Barcellona. Tecnico e tattico prima di tutto, ma pure regolamentare perché la scuderia del cavallino s’è fatta bocciare l’interpretazione della nuova direttiva sul posizionamento degli specchietti retrovisori.

La questione nasce prima di Baku, ad aprile la Federazione in risposta alle squadre scrive che lo spostamento degli specchietti dal bordo del cockpit all’halo è consentito. Spiega Whiting:

We sent a technical directive a few weeks ago in response to a number of questions from other teams about whether the principle of mounting the mirror on the halo was acceptable. We answered yes, it was, and we gave a few stipulations, one that it has to be a mounting.

La Ferrari però sfrutta una zona grigia, per fissare lo specchietto mette un piloncino che si ancora a una bandella. Che oggettivamente ha funzione aerodinamica, per quanto invece Maranello attesti faccia solo da elemento di sostegno. Sempre Whiting:

The interpretation hinges on whether we think that’s a mounting or not. We somehow think not, so we’re going to take some action on that.

Whiting venerdì dopo le prove libere va nel box a vedere da vicino, la Fia più avanti fa sapere che non è d’accordo con l’interpretazione della Ferrari, chiude un occhio per Barcellona e fa vincere il buonsenso. Ma quella soluzione per Monte Carlo va cambiata. Prima che l’halo diventi un albero di Natale.

Ferrari, Fia, halo, Whiting,