Le qualifiche a Monte Carlo: il crollo dei record sul giro e le due facce della Red Bull

sabato 26 maggio 2018 · Gran Premi
tempo di lettura: 2 minuti

Hamilton dieci anni fa prendeva la pole a Monte Carlo in 1:15.787, Ricciardo adesso porta l’asticella a 1:10.810, è un crollo di tempi in linea media con quelli delle altre piste, ma nel principato fa più effetto che altrove. Così Danielone è l’unico nella storia del Gran Premio di Monaco a fare la pole sotto il muro dell’1:11.

È il primo tema del sabato sulla pista dove la qualifica conta più che altrove. L’altro tema – non meno cruciale – è la posizione psicologica di Verstappen che nelle prove libere sbatte alle Piscine esattamente come aveva fatto nel 2016. Dice:

It’s of course not what you like to happen but unfortunately it happens. I clipped the inside barrier. I got a little bit caught off-guard with a slower car. But that’s not an excuse. And I hit the wall.

È lui l’altra faccia della Red Bull, quella nera: patisce il sesto incidente in sei gare, l’ottavo episodio se si contano anche testacoda e fuoripista. Marko ha fatto fuori altra gente per molto meno, Horner inizia a farsi scappare segni d’impazienza:

He needs to learn from it, and stop making these errors. He knows that more than anybody. For the whole team with such a strong car to be only be running one legged is frustrating.

La squadra prova a ricomporre il telaio, rimette in sesto sospensioni e fondo piatto. Poi al momento di riaccendere scopre che il cambio perde olio. Insomma Max non scende nemmeno in pista e si guarda le qualifiche dal box. A dolersi per una pole position che poteva essere sua.

Horner, Marko, Monte Carlo, Red Bull, Ricciardo, Verstappen,