Quel pazzo weekend a Spa nel 1968: la prima vittoria della McLaren e la rivoluzione aerodinamica

martedì 5 giugno 2018 · Amarcord
tempo di lettura: 2 minuti

Stewart ha la corsa in pugno a Spa, a due giri dalla fine deve entrare per un rabbocco volante. Allora Bruce McLaren prende il comando, dà la prima vittoria al suo team, l’unica con lui al volante.

Quando arriva ai box crede sia secondo, l’avvisa un meccanico della Brm: “E fu la cosa più bella che mi avessero mai detto”. Guida la M7A numero 5 in livrea arancio papaya: il colore non è associato né agli sponsor né alla nazione, semplicemente è quello che meglio risalta in televisione coi nuovi apparecchi a colore.

È il 9 giugno del 1968, è un giorno storico per un marchio che è destinato a entrare nell’olimpo. Ma è un giorno storico anche perché quella di Spa è la prima gara in cui la Formula 1 sperimenta le ali.

McLaren ancora non le rischia, pure Chapman ha qualche grana, deve riprogettare i bracci della sospensione per innestare l’ala posteriore. Invece Amon sulla Ferrari con le ali dà 4 secondi a Stewart in qualifica.

Risale a quel weekend anche un aneddoto curioso sull’arte di arrangiarsi. Jack Brabham nella notte tra sabato e domenica vola in Inghilterra con l’aereo privato a prendere i ricambi per le sedi delle valvole, usa il fornellino di casa per scaldare le teste dei cilindri e montarle, quindi torna a Spa. In meno di 24 ore. Tauranac racconta: “Alle 3 di notte sua moglie s’è svegliata con la puzza di metallo, convinta che la casa stesse andando a fuoco”.

Brabham, Ferrari, McLaren, Spa, Stewart,