Il layout, i cordoli, le pezze… e il traffico: cos’è andato storto in Francia, dentro e fuori al circuito

lunedì 25 giugno 2018 · Gran Premi
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Torna nel giro la nazione che nel 1906 apriva la storia delle corse, ma è un ritorno non esente da inciampi, dentro e fuori i confini del circuito.

Punto primo, il layout: il nuovo Paul Ricard è ristrutturato in funzione dei test, da un lato offre un po’ di tutto, chicane, rettilinei e curvoni, dall’altro comunque manca di carattere. Vettel senza diplomazia diceva:

I think maybe this race track is not the most exciting track we have in France. Maybe there are other ones. If the French Grand Prix stays on the calendar, which I hope, it might be nice to go somewhere else.

Di andare altrove non se ne parla, Le Castellet ha un contratto per altre quattro stagioni. Più fattibile invece una revisione del disegno della pista. Per esempio stirando la chicane che oggi spezza il Mistral. Da un’intervista con Hartley:

A long straight line could potentially create more overtakes. I’ve tested and raced with the layout without the chicane. It makes things interesting because it’s less downforce with the long straight line. Turn 10 becomes more of a corner and so does the last sector with less downforce because of the long straight line.

Il secondo punto, gli sviluppi alternativi: infiniti, confondono la visuale, venerdì nemmeno Vettel sapeva dove girare prima della chicane.

Ancora, l’asfalto è pieno di pezze, si è rovinato nel weekend di Blancpain Gran Turismo all’inizio di giugno. E i cordoli non sono uniformi. Lo faceva notare Sainz:

We have three different kinds of kerbs for the track. Some you can run them perfectly, on some pick-up is a bit harsher and some others you cannot touch.

Fin qui le questioni interne, perché a contorno c’è un aspetto serissimo che alle squadre è sfuggito: piloti e tecnici alloggiano vicino alla pista, negli hotel dove un sandwich – svela Vettel – costa fino a 80 euro, ma gli altri – appassionati e giornalisti – devono spostarsi e sfidare il traffico.

Venerdì i tifosi attraverso i social segnalavano code di due ore per entrare, di quattro per uscire. Nella prima sessione erano deserte le tribune perché il pubblico ancora stava in macchina. Per domenica l’organizzazione ha rivisto il piano per parcheggi e circolazione, le code sono rimaste perché la via d’accesso alla pista è una sola. Sotto quest’aspetto, niente è cambiato rispetto agli anni Ottanta.

Hartley, Le Castellet, Sainz, Vettel,