Austin, vince l’usato garantito: quella Ferrari vecchia che va più forte della Ferrari nuova

lunedì 22 ottobre 2018 · Gran Premi
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Tiene la testa bassa Sebastian Vettel, riconosce che “non è un bel periodo”, per il mondiale che è compromesso. E per lui, che una vaccata trova sempre il modo d’infilarla. Ma dopo Austin ritrova prestazione la Ferrari in termini di gestione delle gomme e velocità pura.

Rossa da doppietta. Senza trucchi. Semplicemente, il segreto del recupero sta nelle soluzioni tecniche che il Cavallino mette in pista. Anzi, rimette in pista.

L’ammissione è di quelle che fanno rumore, Vettel svela che la Ferrari di Austin praticamente è la Ferrari di tre mesi fa. In altri termini: la squadra è tornata al pacchetto vecchio dopo che gli ultimi sviluppi non hanno funzionato:

You can see it as good news but you can also see it’s bad news. If we have to go back to a car that’s been competitive three or four months ago then surely it can’t be good news if you think about it.

In Giappone c’era un nuovo fondo, il team l’aveva bocciato dopo le prove libere. Pure ad Austin dovevano vedersi nuove idee su ali e deflettori che invece per via della pioggia di venerdì la squadra non ha potuto deliberare. Per cui alla fine il reparto tecnico ha deciso per l’usato garantito. Sempre Vettel:

I think all the steps that we did they seemed to make sense but obviously now looking back they didn’t. Clearly there was something we missed and we haven’t understood yet why and where the error exactly took off, or started.

Quattro mesi di upgrade nel cesso. Di qui la rinascita: miglior tempo sabato mattina nelle ultime libere, poi la qualifica a ridosso di Hamilton. Infine, il successo di Raikkonen e la rimonta di Vettel dopo il pasticcio con Ricciardo. Indirettamente, la conferma che la questione del secondo sensore sulla batteria non spiegasse tutta la storia.

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