Liberty firma per il Vietnam, nel 2020 il Gran Premio che Ecclestone non aveva voluto

lunedì 5 novembre 2018 · Politica
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Dazi doganali bassi e un regime fiscale leggero che attira gli investimenti stranieri. Non a caso, si reggerà solo su finanziamenti stranieri, senza impegno statale, il Gran Premio di Formula 1 che dal 2020 si inserisce nell’offerta turistica del Vietnam, il paese che vive sull’acqua. Il paese liquido.

Sede di gara: Hanoi, la città sul delta del Fiume Rosso, dove vivono sette milioni di abitanti e girano cinque milioni di motorini. Il governo prima di muoversi ha fatto un sondaggio:

Hanoi authorities have asked people living in the planned area for their opinions about holding the race and they have all shown their support, to attract tourists.

A ottobre Charlie Whiting dava qualche anticipazione sulla pista, un circuito stradale in stile Baku, con diverse strutture ancora da costruire:

It’s an open site where the pit building’s going to be built. Part of the track will be built there which doesn’t exist at the moment. But it will become a road, I understand, after that.

Hanoi è la prima conquista di Liberty Media dopo la sospensione della firma per il Gran Premio di Miami, ma di una tappa mondiale in Vietnam si era interessato pure Bernie Ecclestone, la trattativa risale al 2016: “Avremmo potuto firmare in agosto – svelava all’Independent – e invece non ho chiuso l’accordo perché in quella parte del mondo abbiamo già abbastanza gare”.

All’epoca in calendario c’era ancora la Malesia, oggi le autorità di Sepang hanno negoziato l’uscita, per cui nel sudest asiatico resta solo Singapore. In effetti Liberty Media ripristina un vecchio equilibrio.

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