Interlagos e il Gran Premio del Brasile, 10 curiosità che non sapevi di non sapere

giovedì 8 novembre 2018 · Appunti di viaggio
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1. La città della pizza. San Paolo ospita la più grande comunità italiana in Brasile, allora non sorprende che ci siano 6 mila pizzerie che sfornano un milione di pizze al giorno, 700 al minuto. Per un paragone: Roma ha 15 mila pizzerie, Napoli 8 mila.

2. Sapori talebani. A San Paolo c’è un bar intitolato a… bin Laden, lo gestisce uno che gli somiglia parecchio. Sembra una moda in Brasile, a Rio si può mangiare alla Caverna di bin Laden.

3. “Tentacolare, vorticoso che ci impedisce di vivere”. Dando per buoni i dati della Companhia de Engenharia de Tráfego, il record mondiale di congestione da traffico è di San Paolo: 344 chilometri totali di code alle 19 del 23 maggio 2014.

4. Niente calcio nel paese del calcio. All’inizio del 2016 il consiglio comunale di San Paolo ha emesso un’ordinanza che vieta ai tassisti in servizio di parlare di calcio coi clienti. Per quieto vivere.

5. Ciak, si gira. E San Paolo purtroppo s’è fatta un nome anche per la criminalità… e le truffe: Button nel 2010 subisce un’aggressione a mano armata, l’autista si fa largo nel traffico a sportellate, ma l’agguato è tutto finto, sapientemente pianificato dall’agenzia a cui la McLaren s’è rivolta per la scorta dei piloti.

6. Sottosopra. Nel 2011 è stata finanziata per 100 mila dollari una variante alla curva del caffè, ma gli operai l’hanno fatta a rovescio, scambiando raggio d’uscita e d’ingresso. Da allora nonostante i nuovi box il layout non ha subito modifiche.

7. I danni del fumo. Vengono interrotte tre volte le qualifiche nel 2000 perché le raffiche di vento strappano i cartelloni pubblicitari e li portano in pista. Il dubbio è che sia un espediente infido per inquadrare lo sponsor, cascano sempre e solo i tabelloni di Marlboro.

8. Le comiche. Nel 2002 nel warm up, Heidfeld alla prima curva sfascia lo sportello della macchina del servizio medico che è intervenuta per prestare soccorso a Bernoldi con l’Arrows in fiamme.

9. La fine di un’era. A Interlagos nel 2005 per mano di Alonso è tramontato il regno più lungo della storia della Formula 1, quello di Michael Schumacher che è stato sul trono iridato per 1812 giorni da Suzuka 2000.

10. Asso pigliatutto. Vettel a Interlagos ha chiuso il 2013 con la tredicesima affermazione stagionale e 155 punti più di Alonso in classifica, il margine più comodo della storia. Tanto che alla Red Bull basterebbero solo i punti suoi per vincere il mondiale costruttori. A proposito: il diario dei Gran Premi di F1WEB.it è disponibile in riedizione a prezzo speciale in print-on-demand su ilmiolibro.it.

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