Il motore di Hamilton in Brasile, un sensore guasto sulla Ferrari e la festa di samba sul podio

martedì 13 novembre 2018 · Snack news
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Col cuore in gola. C’è un retroscena su Interlagos, l’ha svelato Toto Wolff: rischiava di finire malissimo la corsa di Hamilton, dalla telemetria a un certo punto è scattato l’allarme di rottura imminente del motore, “entro un giro, per via di uno scarico guasto”. La vittoria e la faccia alla fine la salvano gli ingegneri, tra postazione in pista e postazione in fabbrica, individuano le regolazioni giuste, le suggeriscono a Hamilton che le applica dal volante e porta a casa i 25 punti. Perciò al traguardo Luigino accarezzava la Mercedes con riconoscenza e devozione.

Cavallino zoppo. Sul fronte della Ferrari invece si viene a sapere che un sensore è andato in tilt sulla macchina di Vettel. È possibile che proprio le letture falsate abbiano sballato le regolazioni, innescando la crisi nella gestione dei pneumatici.

La coerenza all’epoca di Liberty. La nuova proprietà della Formula 1 ha tolto di mezzo dal paddock le ragazze portanumero. Questione di rispetto e decoro. Va bene. E le signorine che ballavano la samba sul podio del Brasile?

Io non ci sto. E nella giungla di Interlagos è successo pure altro: Gasly ha ignorato l’ordine del muretto della Toro Rosso che voleva desse strada a Hartley. Sulle ragioni del rifiuto, Gasly è categorico, un messaggio indiretto a Red Bull in vista di quello che l’aspetta nel 2019:

At the end of the day I’m a racing driver, I’m here to race, I’m not here to let the guy past, especially in this kind of situation.

Due volte in tre gare. Non verrà cambiata la prassi della pesa in qualifica, l’ha chiarito Charlie Whiting dopo la sfuriata di Vettel in Brasile. Come non verrà cambiata la regola sul delta in caso di bandiere rosse dopo l’episodio di Austin in cui pure era coinvolto Vettel. Del resto, non è che la Fia può modificare le norme solo perché stanno strette a Vettel.

Amarcord. Verstappen non è il certo il primo a giocarsi la vittoria per colpa di un doppiato. Ma il caso più eclatante – senza rissa a seguito comunque – resta Monza 1988: Senna si scontra con Jean Louis Schlesser alla prima variate e si ritira a due giri dalla fine. Il diario dei Gran Premi di F1WEB.it è in print-on-demand su ilmiolibro.it.

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