Suzuka, terra di sfide: la pista dei big che risolve (quasi) tutti i Mondiali

giovedì 6 ottobre 2011 · Amarcord
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A Sebastian Vettel in Giappone basta un punto soltanto su Jenson Button per chiudere i giochi. Suzuka dieci volte su ventidue per collocazione favorevole in calendario ha messo il punto al Mondiale. Terra di sfide dove i big hanno dato il meglio – a anche il peggio – di sé. Briciole di storia.

1987. Il Titolo se lo giocano gli alfieri della Williams. La spunta Nelson Piquet, prima ancora di cominciare la corsa perché Nigel Mansell va a sbattere nelle prove ufficiali, si infortuna alla schiena e deve saltare il Gran Premio.

1989. Prost sbarra la strada a Senna alla variante prima del rettilineo principale. Le macchine si agganciano. Alain scende e si ritira: pensa di avere il Titolo in tasca. Ayrton invece riparte, cambia il musetto e va a vincere. Viene squalificato perché i commissari manovrati da Balestre gli rimproverano il taglio di chicane nella ripartenza dopo la collisione. E il campionato va a Prost.

1990. Per tenere vive le speranze della Ferrari, Prost ha bisogno di vincere. Senna è in pole, chiede la piazzola sul lato esterno, la FIA gliela nega e allora Ayrton si fa giustizia da solo: sperona Prost alla prima curva, lo manda nella sabbia, cancella il torto dell’anno prima e si porta a casa il Titolo.

1991. Mansell va fuoripista alla curva 1 all’inizio del decimo giro. Senna non ha più motivo di spingere. Lascia vincere Berger. Un premio alla fedeltà di un amico. Con arrivo in parata.

2000. Al via Hakkinen brucia Schumacher, ma anticipa le soste. La Ferrari torna in testa al secondo pit-stop. Schumi è il primo iridato del Cavallino dai tempi di Scheckter. E sono trascorsi 21 anni.

2003. La pioggia in qualifica fa scivolare Raikkonen in quarta fila e Schumacher in settima. La pole di Barrichello diventa un impegno: negare il trionfo al biondino di Espoo. Domenica Schumi rompe l’ala anteriore, poi rischia il ritiro nel duello con Ralf. Nel gioco dei pit-stop Kimi è virtualmente campione. Solo per un attimo.

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